In calo la ricchezza patrimoniale pro capite in Italia, cresce quella globale

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Che gli italiani fossero un popolo attento al risparmio, questo era un dato certo, ma in questo particolare momento storico l’”Allianz Global Wealth Report”, uno studio che ha analizzato la ricchezza finanziaria e l’indebitamento delle famiglie in 50 Paesi ha comunque evidenziato che gli italiani sono più poveri in termini di ricchezza patrimoniale pro capite rispetto al 2008.

È da rilevare, infatti, che su ben 50 paesi analizzati, solo sette hanno manifestato un trend negativo relativamente al livello di ricchezza, ma va evidenziato che su questi ben cinque – per l’appunto l’Italia e poi Estonia, Irlanda, Spagna e Grecia – appartengono all’Europa e dimostrano la grave crisi che alcuni Paesi dell’UE stanno vivendo, mentre solo Stati Uniti e Giappone sono gli unici due Paesi extra UE che hanno rivelato una flessione nella ricchezza delle famiglie. Al contrario, nonostante la durevole crisi economico – finanziaria Germania e Francia hanno segnato un incremento dei livelli di ricchezza rispettivamente del 5,7 % e del 4,3%.

Per quanto attiene al risparmio ed in particolare al patrimonio monetario personale, invece, secondo il rapporto, i primi in classifica sono gli svizzeri (207.393 euro), seguiti da americani (111.897 euro) e giapponesi (111.598 euro). Gli italiani si piazzano sedicesimi (con 60.818 euro), sorprendentemente ancora una posizione avanti ai tedeschi (60.123 euro).

Al di là delle cifre su scala globale che sembrerebbero incoraggianti rispetto alla crisi economico – finanziaria globale per il trend dei Paesi emergenti, dove la ricchezza delle famiglie mostra tassi di crescita a due cifre, il dato che più risalta e che ci riguarda con maggiore preoccupazione secondo Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, è quello relativo all’Italia nel quale il trend della ricchezza è inesorabilmente in diminuzione tant’è che segna già un – 0,7% rispetto al 2008.

La situazione è tanto più allarmante se si pensa che proprio in quest’ultimo triennio nessuna delle riforme promesse o misure efficaci è stata realizzata dall’attuale governo che nonostante i pesantissimi risultati economico – finanziari anche a livello internazionale, di cui l’ultimo è il declassamento del rating del debito a lungo termine da A+ ad A da parte di Standard & Poors, sembra inerme ed incapace di fare qualsiasi mossa utile per la ripresa del Paese.