I furti dei cavi di rame sono in aumento negli ultimi anni a causa del valore crescente di questo e di altri metalli e per tali ragioni il Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” hanno intrapreso una battaglia tesa a contrastare il dilagare di questo fenomeno criminale. Ma i ladri di queste “preziose” materie prime forse non hanno ancora compreso le gravi conseguenze di natura pubblica e sulla sicurezza dei cittadini che possono derivare dai loro crimini.
Non è un esercizio di retorica, ma a causa di questi reati possono essere messe a repentaglio le vite umane di ignari cittadini solo per il fatto che il semplice furto dei cavi di rame possa disconnettere la rete telefonica e interrompere il servizio di emergenza radio e i sistemi di controllo del traffico aereo.
Solo a guardare le notizie che vengono dai paesi d’Oltre Manica c’è tanto materiale da far accapponare la pelle: nei mesi scorsi Scotland Yard ha segnalato una serie di episodi che avrebbero potuto comportare eventi tragici a partire dalla Guardia costiera della Costa Sud, che ha perso le comunicazioni per trentasei ore dopo uno di questi furti, l’interruzione del sistema radio “Airwave” utilizzato dai servizi d’emergenza, compresi i servizi di ambulanza, dei vigili del fuoco e della polizia metropolitana e persino i cavi del controllo del traffico aereo all’aeroporto di Stansted, Essex.
E in Italia? Non per essere menagrami, ma se si continuerà sulla scia di quanto sta accadendo un po’ dappertutto sul territorio nazionale con migliaia di chilometri di cavi che vengono estirpati ogni giorno ed intere località lasciate al buio o senza rete telefonica, probabilità che si verifichino eventi analoghi saranno alla nostra portata se non si prenderanno delle misure quanto più urgentemente possibile.
Al di là delle misure che avevamo proposto replicando quanto stanno facendo altri Paesi dell’UE tra i quali per l’appunto la Gran Bretagna che sta valutando di istituire apposite licenze per i concessionari dei rottami di metallo vietando loro di pagare in contanti i fornitori e aumentando i poteri di polizia che consentiranno il ritiro delle licenze e la chiusura delle rivendite che non rispettano la legge, per Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” data la rilevanza sociale e pubblica dei furti di cavi della rete telefonica ed elettrica, ritiene improcrastinabile l’introduzione di un’apposita circostanza aggravante all’interno del nostro codice penale non essendo sufficienti quelle previste all’articolo 625.