Uno degli scopi principali della Manovra Monti è quello di ricapitalizzare gli istituti di credito favorendo l’uso della moneta elettronica al posto del contante. Per raggiungere lo scopo, dunque, il Governo ha previsto alcune modifiche sui conti correnti bancari e postali, sui prodotti finanziari e sul rapporto tra cliente e istituti di credito. Imposta di bollo obbligatoria per libretti e conti sopra i 5mila euro, divieto del doppio incarico per organi di gestione e sorveglianza bancaria, per assicurazioni e per le Sgr, limite della commissione su carte di credito e, infine, nuovi tetti sullo sconfinamento del fido bancario. Sono queste le ultime direttive fissate dalla Manovra.
Imposta di bollo
L’imposta di bollo di 34,20 euro che prima si pagava anche sui conti correnti e i libretti sotto i 5mila euro ora verrà eliminata. Seppur la Manovra reintroduce una tassa che fino ad ora non c’era né sui libretti di risparmio bancari e postali, né sui buoni fruttiferi (ora tutti compresi all’interno dell’articolo 19), lascia indenni quelli al di sotto dei 5mila euro. Per tutti gli altri, invece, a partire dal prossimo anno i 34,20 euro restano ma solo se si è persona fisica; per le imprese, il bollo sale da 73,80 a 100 euro. Rimarrà, inoltre, fissa l’imposta sui prodotti finanziari che è stata fissata allo 0,1% per il 2012 e allo 0,15% per il 2013.
Doppio incarico
In nome della lotta al conflitto di interessi viene stabilito che nei Cda delle banche e delle assicurazioni, nonché delle Sgr, non potranno essere ricoperti doppi incarichi. La ratio della norma si evince da fatto che i soggetti su cui verrà applicata la legge dovranno scegliere da che parte dello schieramento stare e, quindi, gli sarà impedito di ricoprire cariche anche all’interno di aziende concorrenti. Chi si trovasse nella situazione di ambivalenza dovrà fare la sua scelta entro 90 giorni dalla nomina. Pena: la decadenza automatica da entrambi gli incarichi.
Commissioni carte di credito
“La commissione sugli esercenti sui pagamenti effettuati con strumenti di pagamento elettronico, incluse le carte di pagamento, di credito o di debito, non può superare la percentuale dell’1,5%”. È questo quanto stabilito all’interno della Manovra. Un tetto, quello fissato per il pagamento delle commissioni legale all’uso delle diverse carte, che andrà a favorire l’uso della moneta elettronica da parte dei clienti.
Sconfinamento del fido
I tetti imposti dal Governo agli istituti di credito si estendono anche per quanto riguarda lo scoperto sul conto e i fidi. Per quanto riguarda l’apertura di un conto corrente, nella stipula del contratto gli oneri dovranno essere indicati in una forma di commissione unica e che sia proporzionale alla somma messa a disposizione del cliente e della durata del fido. In più, il tasso di interesse debitore deve essere calcolato sulle somme prelevate. La commissione, inoltre, non potrà superare lo 0,5% per trimestre della somma in questione. I contratti, invece, che prevedono sconfinamenti senza affidamento o limiti di fido, dovranno prevedere come unico onere a carico del cliente “una commissione di istruttoria veloce”. Il tutto sempre in proporzione ai costi e ai tassi di interesse. La norma farà decadere automaticamente tutte le clausole non conformi alle nuove regole.
C.M.