Vitalizi, trattenute sulla diaria per le assenze, regime pensionistico politici: le decisioni del Senato

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Il Consiglio di Presidenza del Senato si è riunito il 14 dicembre a Palazzo Madama per affrontare la questione dei vitalizi, delle trattenute sulla diaria per le assenze alle sedute delle Commissioni e del regime previdenziale per i dipendenti. Di seguito le decisioni adottate.

Vitalizi: dal 1° gennaio 2012 il trattamento previdenziale dei Senatori sarà basato sul sistema di calcolo contributivo vigente per i dipendenti pubblici.

Il diritto alla pensione sarà maturato a 65 anni con almeno 5 anni di contribuzione; per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico viene diminuito di 1 anno fino ad un limite inderogabile di 60 anni.

Ai Senatori in carica alla data del 1° gennaio 2012, nonché ai parlamentari che avevano esercitato il mandato elettivo e che siano successivamente rieletti, si applica un sistema pro rata, determinato dalla somma della quota di assegno vitalizio maturato alla data del 31 dicembre 2011, secondo i Regolamenti in vigore, e di una quota corrispondente all’incremento contributivo riferito agli ulteriori anni di mandato parlamentare esercitato.

Per quanto riguarda gli ex Senatori che attualmente non percepiscono il vitalizio, essi dovranno attendere l’età di 65 anni se in possesso di una contribuzione corrispondente a 5 anni di mandato parlamentare. Anche in questo caso l’età richiesta è diminuita di 1 anno per ogni anno di contribuzione oltre il quinto, con il limite massimo di 60 anni.

Diaria: per la prima volta viene introdotta la penalizzazione in caso di assenza alle sedute delle Commissioni e Giunte.

Nel dettaglio: ai Senatori assenti in Commissione o Giunta, nelle sedute in cui si svolgono votazioni, sarà trattenuto un trentesimo della diaria per ogni giornata. Qualora nella stessa giornata siano convocate sedute dell’Assemblea e delle Commissioni, in cui si svolgano votazioni, verranno effettuate ritenute distinte ai Senatori assenti.

Per quanto concerne la disciplina delle assenze dalle sedute dell’Assemblea, viene mantenuta intatta la vigente normativa, in vigore dal 2002, che prevede la riduzione di un quindicesimo se il Senatore non partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata.

Dipendenti del Senato: il Consiglio di Presidenza ha dato mandato alla Rappresentanza permanente per i problemi del personale di apportare modifiche ai trattamenti pensionistici in conformità alle disposizioni recate dal decreto-legge n. 201 del 2011, tuttora all’esame del Parlamento.

In particolare, tali indirizzi prevedono l’estensione del sistema contributivo, secondo il criterio del pro-rata temporis, a tutti i dipendenti in servizio per l’anzianità maturata a decorrere dal 1° gennaio 2012, nonché l’innalzamento dei requisiti di età e anzianità contributiva per l’accesso al trattamento pensionistico.