Crotone, biomasse: Lucà, ennesimo duro colpo al nostro territorio

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Riceviamo e pubblichiamo

Ormai a Crotone si è toccato il fondo e il termometro di tale situazione è dato da un susseguirsi di gesta estremi che si compiono in tutti gli ambiti, causati dalla disperazione e generati e alimentati da una sempre più stringente crisi economica e occupazionale. E’ notizia di ieri che l’ennesima persona esasperata dai mille problemi quotidiani, appresa la notizia che il suo rapporto di lavoro con Biomasse di li a breve si sarebbe interrotto, e che quindi tutta la sua famiglia si stava incanalando verso un tunnel chiamato disperazione, ha tentato un suicidio e solo la prontezza dei redattori di un nostro giornale provinciale ha sventato questa tragedia. Infatti in questo stato confusionale aveva deciso di farla finita e solo la sua decisione di inviare una lettera di addio tramite e-mail ad una testata giornalistica per spiegare le ragioni che lo avevano portato a compiere questo atto estremo gli ha salvato la vita. Per fortuna di tutti, grazie alla tempestività dei Redattori giornalistici e dei militari della Stazione Carabinieri e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cirò Marina si è evitata la tragedia. Grazie veramente di cuore per quello che avete fatto e un incoraggiamento lo voglio fare a quest’uomo che sicuramente conosco e a cui voglio manifestare, con questo mio scritto, tutta la mia solidarietà e disponibilità.
Sono vicino a tutte le persone che in questo periodo stanno ricevendo comunicazioni analoghe, tutti però abbiamo il dovere di non sottovalutare questi eventi ed agire di conseguenza. Per restare nell’ambito Biomasse voglio manifestare tutta la mia vicinanza in particolare ai cassaintegrati che civilmente ed in maniera pacifica stanno protestando davanti ai cancelli dello stabilimento di Crotone. Questo manipolo di uomini, di padri di famiglia, hanno deciso di non demordere nonostante tante false promesse non mantenute. Sono soprattutto vittime di decisioni assolutamente incomprensibili e distanti da qualsiasi logica del mondo normale del business industriale collocato in un settore ampiamente sostenuto da finanziamenti pubblici e che, nel corso di questi anni, ha registrato grandissimi ricavi senza lasciare alcunché sul nostro territorio. Un grande gruppo industriale che non intende rispettare i patti siglati in precedenza dopo aver usufruito di tutto e di più, è l’esempio di una situazione difficile e la dice lunga sulla considerazione che questi signori hanno del nostro territorio, delle nostre maestranza e delle nostre imprese. La nostra provincia, accettando l’insediamento di questi stabilimenti, ha compiuto negli anni scelte difficili e dure nell’ambito ambientale, ma se i risultati in termini occupazionali sono questi, abbiamo il dovere tutti insieme di ripensare seriamente ai nostri piani di sviluppo e vigilare su quanto avviene nelle istituzioni, in termini di risorse, a favore di operatori economici che hanno come mission solo il puro profitto senza rispetto alcuno verso coloro i quali questi utili contribuiscono a produrli quotidianamente. Il tentato suicidio del dipendente di Cirò Marina ne è l’esempio evidente e intangibile che mortifica tutti!
Si sussurra, in riferimento a questa azienda, di trattative per una eventuale vendita, ma le maestranze con i loro Sindacati di riferimento giustamente vogliono vederci chiaro. Ritengo che, dopo avere incamerato risorse ed incentivi a iosa negli anni scorsi, gli azionisti di riferimento debbono essere corretti e dire chiaramente quello che intendono fare, probabilmente se ciò avverrà anche in loco, se l’obiettivo sono le dismissioni, ci potrebbero essere imprenditori interessati a questo settore sempre se il tutto è fatto nei tempi giusti.
Non è più possibile continuare a subire questo stato di cose, non possiamo più permetterci la perdita anche di un posto di lavoro. Non possiamo più consentire di essere sfruttati per poi, senza colpo ferire, ognuno fa i propri comodi non tenendo conto di niente e di nessuno. Biomasse, nella fattispecie, non può e non deve creare problemi per 9 dipendenti perché non ci sono i presupposti e nessuna giustificazione tenuto conto degli aiuti e di quello che hanno tratto dalla nostra Regione. Ognuno, in questo momento particolare, ha il dovere di fare la propria parte!

Salvatore LUCA’
Consigliere Provincia di Crotone