Liberalizzazioni Monti/ Scorporo Rfi da Trenitalia e capitali privati nelle infrastrutture

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La strada intrapresa con Eni – Snam Rete Gas non è la sola percorsa dal Governo Monti. Le liberalizzazioni, infatti, delle reti vedono protagoniste anche le linee ferroviarie con il progetto di scorporare Rete ferroviaria italiana (che gestisce, appunto, l’infrastruttura) da Trenitalia (l’impresa ferroviaria). Si tratta di un’operazione che è ancora al vaglio degli esperti che dovranno valutare i casi già esistenti in Europa ed osservarne le dinamiche ma, per ora, sono stati già fissati alcuni obiettivi da raggiungere. Il primo immediatamente raggiungibile è quello di eliminare l’obbligo per le imprese ferroviarie di osservare i contratti collettivi nazionali di settore. Ma è la seconda tappa quella decisiva per la rivoluzione del sistema: entro tre mesi dall’entrata in vigore del Decreto, infatti, il Governo dovrà costituire l’Autorità indipendente di regolazione dei trasporti. Nel frattempo, a partire dal prossimo 30 giugno, sarà l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ad occuparsi del comparto fissando le condizioni di qualità, i parametri per i risarcimenti e i bandi tipo.
Altro aspetto delle liberalizzazioni dei trasporti è sicuramente quello legato all’entrata di capitali privati nei progetti infrastrutturali che si presentano come una concreta risorsa a favore dello sviluppo del settore laddove lo Stato non è in grado di intervenire. Per facilitare tale operazione, il Governo ha pensato di mettere a disposizione alcuni strumenti: project bond, contratto di disponibilità e precedenza al promotore che ha investito nella preparazione degli studi e del piano economico rispetto gli altri concorrenti in gara.
Per quanto concerne i project bond, questi non sono altro che emissioni di obbligazioni da parte della società che ha realizzato il progetto dell’infrastruttura e hanno il puro scopo si coinvolgere banche e sistemi finanziari.
Il contratto di disponibilità, invece, fa da paciere tra impresa e Pubblica amministrazione lasciando alla prima la piena libertà di gestione dell’infrastruttura e alla seconda la possibilità di accedere al bene chiavi in mano, pagando un semplice canone e tirandosi totalmente fuori da tutte le fasi di costruzione.

C.M.