Fotovoltaico: Dl liberalizzazioni, l’art.65 taglia i pannelli a terra ma incentiva troppo quelli su serra

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Legambiente: “Sbagliato bloccare gli impianti a terra anche per le aziende agricole, eccessivi gli incentivi per le serre, a rischio speculazione”

– “Il governo ha fatto bene a intervenire sugli incentivi per il fotovoltaico a terra, perché il boom di progetti presentati al GSE rischia di mandare in tilt il sistema e di diventare un boomerang per il futuro delle rinnovabili. Non condividiamo però l’impianto dell’articolo, in primo luogo perché cancella il fotovoltaico a terra anche per le aziende agricole dove poteva rappresentare una integrazione del reddito, poi perché l’incentivo proposto per gli impianti sulle serre è troppo generoso e rischia di diventare un volano per le speculazioni”.

Questa l’opinione di Legambiente sull’art. 65 del decreto legge sulle liberalizzazioni, che ha tagliato gli incentivi per gli impianti a terra, pur di limitata estensione ed integrati con le produzioni agricole, per autorizzare, anche con incentivi sostanziosi, i pannelli sopra le serre con dimensioni talmente estese da risultare incompatibili con gran parte delle produzioni agricole.

In parole povere, vengono previsti incentivi per il fotovoltaico su serra molto più generosi di quelli previsti dal vigente conto energia per il fotovoltaico al suolo (e senza incappare nei limiti imposti dalla precedente normativa), con un limite di ombreggiatura altissimo (il 50%). Questa indicazione potrebbe dare il via libera a speculazioni per ottenere incentivi pari a quelli delle coperture integrate negli edifici, che sono molto più alti di quelli per i pannelli al suolo. Ovviamente sotto le serre ci sarebbe tanta ombra da permettere ben poche coltivazioni, ma tanto gli incentivi coprirebbero abbondantemente anche i costi della mancata produzione.

“L’obiettivo dovrebbe essere quello di promuovere una corretta integrazione tra impianti energetici e agricoltura di qualità – ha ribadito il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – mentre una norma del genere può solo favorire le speculazioni e aumentare i problemi ambientali, incentivando anche la creazione di nuove serre, con conseguente aumento del consumo di plastiche che già oggi, in molte regioni rappresenta un grave problema per lo smaltimento”.