Si sono svolti al Cnel gli Stati Generali sul lavoro delle donne in Italia, iniziativa di dibattito ed approfondimento organizzata dalla Commissione Politiche del lavoro e dei sistemi produttivi. Di seguito la dichiarazione del Presidente del Cnel on. prof. Antonio Marzano:
“L’Unità d’Italia non potrà dirsi completa finché perdureranno le tre grandi discriminazioni nei confronti del sud, dei giovani e delle donne. In particolare l’universo femminile risulta discriminato nel e sul lavoro e L’italia è al penultimo posto in Europa per quanto riguarda l’occupazione femminile. Il sistema italiano non fornisce servizi alla famiglia e di conciliazione, di conseguenza le donne o non entrano ne mercato del lavoro, o ne escono mercato dopo il primo figlio o per assistere parenti anziani. Infatti, alcune analisi sul mercato del lavoro evidenziano come dopo la nascita di un bambino il tasso di occupazione femminile passa bruscamente dal 63% al 50% per crollare ulteriormente dopo la nascita del secondo. Inoltre, sebbene le donne abbiano livelli di istruzione più elevati rispetto ai coetanei, competenze e merito non sono valorizzati, anzi persistono discriminazioni evidenti sulle differenze retributive, qualità del lavoro e di carriera. Bisogna dunque rafforzare concretamente le politiche d’incentivazione a favore della occupazione femminile, fornendo alle famiglie asili nido e servizi di cura per la terza età, e sviluppare un modello sociale per promuovere una ripartizione equa del lavoro familiare”.