Il sindaco di Lucca Mauro Favilla ha immediatamente preso posizione contro la legge n° 4 del 2012, approvata nei giorni scorsi, con la quale la Regione Toscana potrebbe determinare d’autorità – anche se il Comune fosse contrario – la destinazione d’uso del Campo di Marte, togliendo di fatto al Comune, e quindi ai cittadini lucchesi, la possibilità di decidere del futuro dell’area, una volta che l’ospedale si trasferirà nella nuova sede di S. Filippo.
“E’ una atto grave – spiega il sindaco Mauro Favilla -, sul piano politico ed istituzionale, un orientamento che contraddice totalmente 60 anni di indirizzi politici che la Dc e le sinistre hanno perseguito, di uno stato basato sulle autonomie locali, stabiliti nella Costituzione, che oggi vengono proposte come le linee più valide ed efficaci nell’ambito del Paese e sono riconfermate dalle moderne tendenze del federalismo. E’ probabile che si possa dimostrare l’illegittimità di questa legge, perché la competenza urbanistica di governo del territorio è una prerogativa delle amministrazioni comunali. E’ di fatto un tentativo della Regione per accentrare i poteri su di sé, come sta facendo ormai da tempo, cercando di togliere competenze ai Comuni e adesso vuole anche poter decidere sulla destinazione urbanistica del Campo di Marte. Su questo fronte vedo con piacere che anche altre forze politiche si stanno muovendo. Anche Governare Lucca, che sul tema dell’Ospedale ha da sempre impostato una battaglia politica, ha già annunciato la volontà di contrapporsi ad un simile colpo di mano della Regione e noi siamo totalmente d’accordo. E’ una lotta di civiltà e di autonomia del territorio che abbiamo promosso e condiviso insieme, e sulla quale ritengo che la città debba ancora una volta fare fronte comune. Purtroppo non siamo riusciti modificare la collocazione del Nuovo Ospedale, perché erano già iniziate le procedure avviate dalle precedenti amministrazioni che, malgrado i ricorsi intrapresi, non è stato più possibile fermare. Ma la destinazione d’uso del Campo di Marte era ed è la battaglia principale sulla quale i cittadini si sono ritrovati, ed è ancora oggi la più importante per la città, per questo invito quindi tutte le forze politiche a far fronte comune, per fare in modo che sia Lucca a decidere del destino del proprio territorio e non la Regione. Non è infatti ammissibile che la Regione faccia speculazione edilizia”.
Il sindaco Favilla già il 1 febbraio ha dichiarato che si rivolgerà al Governo e all’Anci – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani: “Se perfino lo Stato nelle alienazioni del patrimonio o del Demanio si è assoggettato alle previsioni urbanistiche dei Comuni, perché mai la Regione dovrebbe operare diversamente?”