Pensioni, Cgil: 9 febbraio presidio unitario per modifiche al Milleproroghe

0
397

CGIL, CISL e UIL promuovono per il 9 febbraio dalle ore 15 a Piazza del Pantheon un presidio unitario, al quale parteciperanno i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, per chiedere modifiche al decreto Milleproroghe sulle misure di carattere previdenziale.

Il testo di tale decreto approvato alla Camera, infatti, secondo i sindacati “non risolve i problemi che, tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso il lavoro (o perchè coinvolti da crisi aziendali o per altre fattispecie), si trovano ad affrontare a seguito dell’innalzamento repentino dei requisiti di accesso al pensionamento”.
Secondo CGIL, CISL e UIL “questi lavoratori e lavoratrici non possono essere costretti ad affrontare periodi senza lavoro, senza più ammortizzatori sociali e senza pensione. Per questo vanno garantite le risorse necessarie alla copertura di questa irrinunciabile esigenza.Inoltre vanno esclusi dalle penalizzazioni in caso di pensione anticipata ad età inferiori ai 62 anni anche i periodi di maternità facoltativa, di congedi per assistenza ai disabili, di cassa integrazione straordinaria, di mobilità e quelli relativi al riscatto della laurea e al riscatto della contribuzione omessa. CGIL, CISL e UIL chiedono anche di eliminare l’aggancio all’aumento dell’aspettativa di vita del requisito contributivo ai fini dell’accesso al pensionamento anticipato”.
Per quanto concerne il problema delle pensioni del comparto scuola e AFAM, dove vige una specifica normativa, per i sindacati “deve essere prevista l’opportunità di far slittare al 31 agosto del 2012 il termine per acquisire i requisiti per l’accesso alle pensioni con le norme previgenti la nuova normativa”.
CGIL, CISL e UIL, infine, continueranno a porre al Governo e al Parlamento “la necessità di restituire un carattere di gradualità nell’accesso al pensionamento senza il quale l’impatto sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone, nonché sull’occupazione dei giovani, risulta particolarmente pesante”. Concludono.