Viterbo, Simeone: “Lo sportello antiusura sta aiutando tante famiglie in difficoltà”

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Lo sportello antiusura attivato dalla Provincia di Viterbo nei locali di Palazzo Gentili grazie ad un finanziamento della Regione Lazio, affidato alle associazioni Codici e Airp Onlus, dal mese di novembre ad oggi ha ricevuto diverse segnalazioni e dato soluzione ad alcune problematiche particolarmente gravi e delicate.

Lo rende noto l’assessore provinciale alla Tutela dei Consumatori Franco Simeone che ha creduto da subito all’utilità e alla validità del progetto rivolto alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dell’usura.
“All’inizio ero molto scettico sulla localizzazione dello sportello all’interno della Provincia – ammette Simeone – Temevo infatti che tante persone, nonostante sia loro garantita la massima privacy e riservatezza, avrebbero avuto difficoltà ad accedere all’ufficio per timore di dover rilasciare le proprie generalità all’ingresso o essere riconosciute da eventuali conoscenti. Invece i dati che mi sono stati forniti dai responsabili delle associazioni, smentiscono ampiamente questi miei timori. Sono infatti circa una quarantina le persone che da novembre ad oggi si sono avvalse del nostro servizio”.

Lo sportello vede la presenza di due avvocati, un commercialista ed uno psicologo che assistono le vittime sotto ogni punto di vista. I casi di usura vera e propria, segnalati alla struttura, sono stati tre, altamente drammatici, ai quali si sta dando la massima assistenza in campo legale in primo luogo, ma anche in campo psicologico dal momento che, le vittime, si trovano in uno stato di profonda disperazione. La maggior parte delle persone si sono invece rivolte allo sportello denunciando l’impossibilità di onorare debiti contratti con istituti bancari o società finanziarie a causa delle perdita del lavoro o altre condizioni sfavorevoli. Altre hanno segnalato l’accumulo di cartelle Equitalia per tributi Inps che non riescono a versare, altri ancora hanno ipotecato la casa per avviare o modernizzare delle attività economiche ed ora, strozzati dalla crisi, non riuscendo a vendere i macchinari e a rientrare del deficit, rischiano il pignoramento dei beni. Grazie al sostegno economico fornito dalle associazioni che gestiscono lo sportello, è stato possibile l’avvio di transazioni che hanno salvato la casa a famiglie in gravissime difficoltà finanziarie, case destinate ad andare all’asta. Questi casi sono aggravati anche dal fatto che coinvolgono famiglie con bambini a carico.

“Al di là delle storie drammatiche di cui sono venuto a conoscenza – commenta l’assessore Simeone – è davvero consolante sapere che il servizio da noi attivato sta fornendo assistenza e
consulenza legale, economica e psicologica a tante persone sfortunate che si trovano a vivere un’autentica tragedia. Persone oneste che a causa della crisi hanno perso il lavoro o hanno visto andare in dissesto le proprie attività, dopo che con grande coraggio hanno tentato di investire nelle nuove tecnologie. Purtroppo quando si arriva alla disperazione si finisce preda di persone senza scrupoli pronte a lucrare sulle disgrazie altrui con veri e propri atteggiamenti mafiosi. Quello che vogliamo fare è rendere la vita difficile a questi criminali, contrastando le loro sporche attività, strappando le vittime dalle loro grinfie, restituendole alla vita e facendo riacquistare loro piena fiducia nel futuro e nelle proprie capacità”.

Simeone ha poi invitato la Prefettura di Viterbo ad una maggiore collaborazione nella lotta all’usura sfruttando al meglio le professionalità messe in campo dallo sportello. “Se la Prefettura è d’accordo, potremmo siglare un protocollo d’intesa per estendere la nostra esperienza anche ai casi che vengono segnalati nelle strutture governative. Le due associazioni che gestiscono lo sportello si sono dette disponibili a mettere i propri consulenti a disposizione anche della Prefettura. E’ necessario – conclude Simeone – rafforzare la collaborazione istituzionale sul territorio per agevolare il lavoro delle forze dell’ordine e sradicare il più possibile questa infame piaga presente nella società”.