Definiti gli ultimi dettagli del Fondo rotativo di Kyoto a cui potranno accedere soggetti pubblici e privati.
600 milioni di euro di finanziamenti a un tasso dell’ 0,5% alle piccole e medie imprese ma anche enti pubblici e privati per abbassare le emissioni di Co2. È quanto prevede il Fondo rotativo di Kyoto illustrato oggi dal Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, intervenendo al convegno “Il patto dei sindaci dopo Durban”organizzato alla sede della provincia di Roma dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Proprio questa mattina si è svolta infatti l’ ultima riunione per definire i dettagli che renderanno operativo questo strumento dal prossimo mese di marzo.
Nel suo intervento il Ministro ha spiegato che al fondo si potrà accedere attraverso la Cassa Depositi e Prestiti che “permette di investire in tecnologie e in sistemi per efficienza energetica”. In particolare con la “micro-trigenerazione, elettricità calore e fresco, rivolta alle Università, ospedali, condomini o piccole industrie – ha proseguito Clini – si crea un meccanismo per cui l’ efficienza si raddoppia” passando da una media attuale del 40% a un 80%. Il ritorno stimato dell’ investimento, ha detto ancora il Ministro, è in 36-48 mesi.
Secondo il Ministro Clini ”si tratta di un meccanismo virtuoso che mette a disposizione liquidità e che si autoalimenta perché viene restituito”. Un meccanismo che, ha indicato Clini, può fare da deposito anche per le risorse derivanti dal mercato delle emissioni. Il 50% delle entrate, come obbliga la Ue, deve infatti servire a finanziare azioni di riduzione delle emissioni e a fine 2012, ha stimato Clini, ci potrebbero essere, oltre ai 600 mln del Fondo rotativo, 400 mln all’ anno derivanti dal mercato delle quote di emissione.