Secondo uno studio di Fondazione Impresa sugli impianti fotovoltaici installati in Italia in Conto Energia (programma europeo di incentivazione in conto esercizio della produzione di energia elettrica da fonte solare mediante impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica, introdotto in Italia per la prima volta con il Decreto ministeriale del 28 luglio 2005), Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono prime per numero di impianti, la Puglia è la regione con la potenza installata maggiore e gli impianti tipici di condomini, edifici del terziario e di piccole attività produttive sono quelli più diffusi. Ma a crescere sono soprattutto i grandi impianti industriali.
“Prosegue in Italia la corsa al fotovoltaico e agli incentivi del Conto Energia: nel 2011 gli impianti sono raddoppiati (+104,6%) e la potenza installata è più che triplicata (+259,5%). È una corsa alla quale partecipano tutte le regioni – sostengono i ricercatori di Fondazione Impresa – senza una significativa spaccatura tra Nord e Sud: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono le regioni con il maggior numero di impianti in Italia (rispettivamente 14,8%, 13,7% e 9,4%), ma rispetto alla popolazione gli impianti sono più diffusi in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (rispettivamente 14,0 e 13,6 ogni 1.000 abitanti, contro la media italiana di 5,3). La Puglia è la regione con la maggiore potenza installata (17,1%) e Molise e Valle d’Aosta hanno conosciuto la crescita maggiore di impianti rispetto al 2010 (rispettivamente +190,8% e +150,7%). Benché la maggior parte degli impianti (87,9%) sia di piccola taglia (tra 1 e 20 kWp), tra il 2010 e il 2011 sono cresciuti di più gli impianti “industriali” oltre i 20 kWp, i quali sono più che triplicati (+216,5%). La tendenza degli operatori sembra essere quella di potersi progressivamente affrancare dai “balletti” delle tariffe incentivanti: saranno i grandi impianti, infatti, a poter operare per primi in regime di grid parity, a sopravvivere cioè a prezzi di mercato senza bisogno degli incentivi”.
PRINCIPALI RISULTATI
In Italia, tra il 2010 e il 2011, gli impianti fotovoltaici che beneficiano delle tariffe incentivanti del Conto Energia sono più che raddoppiati (+ 104,6%), passando da 155.719 a 318.585. Anche la potenza installata è più che triplicata (+259,5%), passando da 3,5 a 12,4 GW, soprattutto per effetto dell’aumento degli impianti con potenza installata superiore ai 20 kWp.
In Italia sono presenti mediamente 5,3 impianti in Conto Energia ogni 1.000 abitanti e più di uno su due (54,2%) ha una potenza installata tipica di condomini, piccoli edifici del terziario e piccole attività produttive. Seguono gli impianti monofamiliari (33,7%) e industriali (12,1%). L’86,6% della potenza installata proviene da impianti industriali, l’11,0% da impianti su condomini, terziario e piccole imprese e il 2,4% da quelli monofamiliari.
Osservando la variazione percentuale tra il 2010 e il 2011, è possibile constatare come la tendenza vada verso gli impianti di grandi dimensioni (impianti industriali + 216,5%), probabilmente gli unici a poter operare in regime di grid parity e quindi a poter rinunciare agli incentivi. Seguono gli impianti su condomini, terziario e piccole imprese (+110,8%) e infine quelli monofamiliari (+74,2%).
PRINCIPALI RISULTATI NELLE REGIONI
Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono le regioni che presentano il maggior numero di impianti fotovoltaici in Conto Energia (rispettivamente il 14,8%, 13,7% e 9,4%). Tuttavia è la Puglia, con il 6,9% degli impianti, a presentare la quota maggiore di potenza installata in Italia (17,1%), segue la Lombardia con il 10,3%.
Il Nord Est è l’area dove gli impianti in Conto Energia sono comunque più diffusi: in Trentino Alto Adige se ne contano 14,0 ogni 1.000 abitanti, in Friuli Venezia Giulia 13,6 e in Veneto 8,9.
Il Molise è la regione che ha conosciuto la maggiore variazione percentuale tra il 2010 e il 2011, con un aumento degli impianti installati del +190,8%. A seguire la Valle d’Aosta con il +150,7% e la Sicilia con il +136,2%. Gli aumenti inferiori si sono registrati in Trentino Alto Adige (+60,2%), Liguria (79,7%) e Sardegna (+84,7%).