Udine e Tiepolo alla Bit di Milano

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Anche il Comune di Udine sarà presente sabato alla Bit, la Borsa Internazionale del Turismo in programma da oggi, 16 febbraio, fino a domenica a Milano.
L’assessore comunale alla Cultura, Luigi Reitani, insieme con l’assessore regionale alla Cultura Elio De Anna, presenterà sabato 18 febbraio alle 11 al pubblico e agli operatori internazionali la grande mostra sul Tiepolo che aprirà i battenti il 16 novembre presso i Civici Musei del Castello.

“Grazie alla collaborazione con l’Agenzia Turismo Fvg – spiega Reitani – avremo l’opportunità di essere ospitati nello stand del Friuli Venezia Giulia per presentare la quarta edizione delle Giornate del Tiepolo, dedicate quest’anno allo speciale rapporto intessuto da Gianbattista con uno dei più importanti esponenti della tradizione pittorica veneziana del Cinquecento, il Veronese”.

Dopo le suggestive atmosfere evocate dalle opere del “Giovane Tiepolo”, tema della passata esposizione, nel 2012 la mostra accosterà Tiepolo a Veronese con opere che arriveranno a Udine dai principali musei di tutta Europa, dal Prado di Madrid al Victoria and Albert Museum di Londra.
“Tiepolo e Veronese, il piacere dell’emulazione”, questo il titolo dell’esposizione, si avvale di un Comitato scientifico costituito da Svetlana Alpers, William L. Barcham, Linda Borean, Caterina Furlan, Vania Gransinigh, Peter O. Krückmann, Giuseppe Pavanello e Catherine Whistler, e sarà curata da William L. Barcham, Linda Borean e Caterina Furlan.

Nella tradizione espositiva dedicata a Tiepolo nel corso degli ultimi due secoli, è sempre mancata un’iniziativa che si concentrasse su questo specifico aspetto della cultura figurativa dell’artista, che trovò nell’arte di Paolo Veronese lo stimolo al superamento della “maniera scura” e il punto di partenza per la maturazione di un linguaggio che lo avrebbe trasformato in uno dei grandi protagonisti della pittura europea del Settecento.
A partire dagli affreschi della galleria del palazzo arcivescovile di Udine (databili intorno alla metà del terzo decennio del Settecento), che fornisce una sorta di prologo e punto di partenza della mostra, Tiepolo intraprende un percorso di ‘emulazione’ di Veronese, sulla scia di Sebastiano Ricci, destinato a maturare nei decenni successivi. Tale accostamento non sfuggì ai contemporanei, soprattutto al critico Francesco Algarotti, che definì l’amico Tiepolo ‘l’emulo di Paolo’: del resto fu proprio Algarotti a commissionargli una serie di dipinti di chiara ispirazione veronesiana, sia nei temi sia nella resa stilistica. Al di là di puntuali derivazioni di forme e motivi, per Tiepolo guardare a Veronese significa sia rivisitarne l’interpretazione di temi religiosi o della storia antica, mediante scenografiche impostazioni di natura teatrale, prospettive architettoniche e opulenza decorativa, sia appropriarsi di una tavolozza squillante di colori puri e ombre colorate.

L’esposizione, articolata in due sezioni dedicate rispettivamente ai dipinti e ai bozzetti e disegni, si focalizzerà sui modi attraverso i quali Tiepolo rilegge i modelli figurativi elaborati da Veronese, in un clima erudito e letterario alimentato dall’Accademia dell’Arcadia, impegnata a ricreare un nuovo Rinascimento.