Famiglie: negli ultimi 10 anni il gettito delle tasse locali è aumentato dell’86%

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Nel 2012 il gettito delle principali tasse locali in capo alle famiglie italiane sfiorerà i 35 miliardi di euro. Ma ad impressionare ancor di più è la variazione di crescita del gettito registrata negli ultimi 10 anni: + 86, 4%. Sempre nello stesso periodo di tempo, la crescita del carico fiscale locale su ciascuna famiglia italiana è aumentata del 69,3%.
A queste cifre è giunta la CGIA di Mestre che ha analizzato il gettito delle principali imposte locali che ha gravato nell’ultimo decennio sui bilanci delle famiglie italiane. Le tre imposte prese in esame sono l’addizionale regionale Irpef, l’addizionale comunale Irpef e l’Ici/Imu.
La CGIA di Mestre stima che per l’anno in corso, in particolar modo per l’applicazione dell’Imu sulla prima casa e per l’aumento delle addizionali regionali Irpef, l’impennata sarà molto decisa: su ciascuna famiglia italiana peserà un carico fiscale locale aggiuntivo medio pari a 575 euro, che alzerà la quota totale sino a toccare un valore medio di 1.390 euro.
“In buona sostanza – esordisce il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – nel 2012 ciascuna famiglia italiana verserà alla sua Regione e al Comune di residenza un importo medio pari ad uno stipendio mensile. Va sottolineato – prosegue Bortolussi – che questi risultati a cui siamo giunti sono sottostimati, visto che nel conteggio abbiamo mantenuto il gettito dell’addizionale comunale Irpef pari a quello incassato l’anno scorso. In realtà sappiamo benissimo che non sarà così, visto che per il 2012 molti Sindaci hanno deciso di rivederne all’insù l’aliquota”.
Peccato, prosegue la CGIA , che tutto ciò non abbia nulla a che vedere con il federalismo fiscale.
“Avviato concretamente nella prima fase di questa legislatura– conclude Bortolussi – il federalismo fiscale è una riforma che dovrebbe essere ripresa in mano e portata a compimento. Invece, prima di cancellarla dalla sua agenda politica, il Governo Monti ne ha modificato un tassello importante: l’Imu. Inizialmente ne ha cambiato la metodologia di applicazione, poi ne ha anticipato di un anno l’entrata in vigore, con il risultato di favorire, in grande misura, le casse dello Stato centrale a svantaggio di quelle dei Comuni. Risultato: obbiettivo originario completamente rovesciato”.