Dl sviluppo: riammessi gli emendamenti sul ddl lavoro

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Salvi gli emendamenti al decreto sviluppo presentati dalla maggioranza per modificare il ddl lavoro.
Dopo l’iniziale dichiarazione di inammissibilita’ per estraneita’ di materia da parte dei presidenti delle Commissioni di merito della Camera, gli emendamenti sono stati in serata riammessi a seguito di un pressing della maggioranza e del presidente Gianfranco Fini. Sotto la scure rimangono 887 dei 1.901 emendamenti depositati nei giorni scorsi al decreto. I due presidenti delle commissioni Finanze e Attivita’ produttive, Gianfranco Conte del Pdl, e la leghista Manuela Dal Lago, hanno gelato la maggioranza all’apertura dei lavori: tra gli emendamenti non ammessi perche’ estranei alla materia del decreto sviluppo, anche quelli che modificano la recente riforma del mercato del lavoro, su cui il premier Mario Monti si era impegnato solennemente il 27 giugno scorso. Nel pomeriggio c’e’ stato il ricorso bipartisan alla decisione di Conte e Dal Lago, mentre la commissione Lavoro nel suo parere sul decreto sviluppo alle commissioni di merito ha riformulato alcuni emendamenti per venire incontro ad alcune obiezioni del governo, anche se non tutte sono state superate. In serata i presidenti Conte e Dal Lago hanno ribaltato il loro giudizi ammettendo gli emendamenti, visto che tutti i gruppi parlamentari convenivano sulla ammissibilita’ degli stessi (e’ il principio del diritto parlamentare ‘nemine contra dicende’). La riammissione degli emendamenti non ferma per altro le trattative tra la maggioranza e il governo sulla riformulazione di alcuni emendamenti. Al di la delle norme sul lavoro, il decreto sviluppo da oggi sara’ oggetto di esame delle commissioni Finanze e Attivita’ produttive di Montecitorio, dove iniziera’ la discussione sui mille emendamenti restati dopo le odierne dichiarazioni di inammissibilita’. Le commissioni si sono prese un maggior lasso di tempo per il loro lavoro e porteranno il testo del decreto in aula lunedi’ 23 luglio, anziche’ mercoledi’ prossimo, 18 luglio, come inizialmente deciso.