Industria 2015: semplificate le procedure per i progetti innovativi

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È stato registrato dalla Corte dei Conti il decreto ministeriale del 15 maggio 2012 di semplificazione delle procedure di gestione dei progetti di innovazione industriale (Industria 2015), con particolare riferimento ai bandi “Mobilità sostenibile”, “Efficienza energetica” e “Nuove tecnologie per il made in Italy”.

I progetti di innovazione industriale sono caratterizzati da una intrinseca complessità, derivante soprattutto dalla presenza di partenariati molto ampi ed articolati, costituiti mediamente da 15-20 imprese, con punte fino a 60 imprese.

Ciò ha comportato che siano frequenti e numerose le variazioni da valutare, sia per le normali vicissitudini che caratterizzano la vita delle imprese, soggette a modifiche societarie o a cambiamenti di strategia, sia per la natura stessa dei progetti di ricerca, che richiedono aggiustamenti delle attività dettati da difficoltà tecniche o da mutamenti del mercato e della concorrenza.

Un precedente intervento di semplificazione, attuato con il Decreto ministeriale 16 novembre 2010 e limitato a pochi aspetti della procedura, non ha ottenuto gli effetti sperati.

Si è pertanto predisposto un testo che semplifica le seguenti procedure:

di valutazione ed approvazione delle variazioni e delle proroghe, con la proposta di cessazione delle attività dei Comitati tecnici, l’eliminazione di appesantimenti procedurali non specificamente richiesti dagli Organi di controllo e, nell’insieme, un flusso di lavoro più lineare;
di esame degli stati di avanzamento lavori da parte del gestore Invitalia: riprendendo e rafforzando quanto già previsto nel D.M. 16 novembre 2010, si è precisato che le imprese possono richiedere l’erogazione non appena abbiano raggiunto il livello di spesa indicata negli Stati Avanzamento Lavori, indipendentemente dal fatto che le spese si riferiscano a “pacchi di lavoro” conclusi o in corso di svolgimento. Si è precisata inoltre la metodologia di controllo delle spese generali, nel rispetto delle norme comunitarie.
delle verifiche in loco, rafforzando il controllo relativo alla realizzazione delle attività di ricerca e sviluppo con una visita intermedia dell’esperto tecnico presso le imprese che svolgono le attività più significative ai fini del raggiungimento degli obiettivi finali, e limitando nel contempo quelle verifiche di carattere amministrativo-contabile che possono essere utilmente effettuate sulla base della documentazione agli atti del gestore Invitalia.