Colpa della crisi, della conseguente disoccupazione galoppante che ha raggiunto livelli da record tra i più giovani e dell’incapacità dei nostri governanti di rilanciare politiche per l’occupazione, che riprende l’emigrazione verso paesi che oggi consentono di reperire il lavoro desiderato nel più breve tempo possibile perché immuni o quasi dalla crisi.
È assai sconfortante, per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, pensare che i nostri giovani esasperati dalle numerose difficoltà connesse alla carenza di un lavoro stabile o della prima occupazione siano costretti a pensare di scappare via dal proprio paese, che ancora viene annoverato tra i G8 ma che di grande, ormai ha lasciato ben poco se non un passato glorioso ed un patrimonio storico-ambientalistico- culturale da primato mondiale.
Una delle mete che pare essere più attrattive in questo senso, ma anche più lontane almeno geograficamente è l’Australia che sta diventando la Nuova America.
Una terra grande quanto il Vecchio Continente con grandi risorse anche in termini di materie prime, ma con una popolazione di soli 22 milioni di abitanti con un tasso di disoccupazione di appena il 5%, quello giovanile dell’11,8%, seppur agli antipodi è divenuta la terra ambita non solo da avventurieri ma anche da chi si è stancato di cercare disperatamente un lavoro in Europa.
Basti pensare che tra il 2006 e il 2011 le richieste d’ingresso sono aumentate del 119%.
Per far fronte ai nuovi flussi migratori ed alla domanda di lavoro il governo australiano ha avviato un programma per l’immigrazione giovanile il “Working Holiday Visa”, già richiesto da diecimila giovani nello scorso anno, che consente di ottenere un visto lavorativo di un anno. Per accedervi biosgna avere un’età compresa tra i 18 e i 30 anni e dimostrare di possedere il biglietto aereo e quattromila euro sul conto corrente.
Il visto ha una durata di 12 mesi, che consente di lavorare con lo stesso datore di lavoro per un massimo di 6 mesi, ma può essere prorogato per un altro anno, e quindi in tutto due anni.
Ma il governo Australiano ha pensato bene di consentire anche la possibilità di rimanere per sempre nel paese mediante un altro tipo di visto, il Permanent Visa.
In questo caso è possibile richiederlo dopo il primo o anche il secondo anno in cui ci si trova in Australia, magari con un lavoro e con la conoscenza dell’inglese. Ma la richiesta può avvenire anche quando ci si trovi all’estero. Le condizioni sono: che si abbiano 8 mila dollari australiani, si superi un esame d’inglese e si abbia uno “sponsor”, ossia un datore di lavoro che provveda con la richiesta di assunzione a lungo termine.
Un’altra possibilità per un ingresso regolare è data dal programma “Skill Select”. La richiesta avviene tramite l’Ambasciata australiana in Italia o al più vicino Consolato. In questo caso per essere candidati alla chiamata bisogna raggiungere un punteggio pari a 60 punti, che si raggiungono con il possesso di una laurea triennale, un certificato di conoscenza della lingua inglese e il possesso di esperienza in una delle professioni citate nella lista del governo.