Il Ministero delle Finanze ha reso pubblico il risultato ottenuto dalle nuove norme in materia fiscale in termini di aumento delle entrate tributarie. Un risultato che, secondo i dati, può valutarsi più che positivo visto il periodo di recessione che sta interessando l’Italia. Nonostante le gravi difficoltà del mercato del lavoro, delle imprese e del commercio, infatti, nel periodo tra gennaio e ottobre 2012 sono andate nelle tasche dello Stato bel 322.814 milioni di euro. Un bel bottino, dunque, che ha fatto schizzare gli incassi del 4% in più rispetto al 2011.
Andando nel dettaglio è possibile vedere come la politica della forte pressione fiscale introdotta dalle norme governative abbia portato le imposte dirette ad un aumento del 5,0% (+8.234 milioni di euro). Il gettito IRE evidenzia un lieve incremento dello 0,3% (+442 milioni di euro) che riflette l’andamento positivo delle ritenute sui redditi dei dipendenti privati (+1,9%) e delle ritenute sui redditi dei dipendenti pubblici e da pensione (+0,4%) che compensa l’andamento delle ritenute dei lavoratori autonomi (-4,6%) e delle ritenute d’acconto applicate ai pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o di spese per le quali spetta la detrazione d’imposta. Positivo il gettito dell’autoliquidazione (+1,0% pari a +137 milioni di euro).
In crescita il gettito IRES che si attesta a 20.578 milioni di euro (+1,1%, pari a +231 milioni di euro).
Tra le altre imposte dirette si registra un significativo incremento dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale (+2.866 milioni di euro, pari a +53,9%) influenzata da diversi fattori di carattere tecnico-normativo e, in particolare, dalla riforma del regime di tassazione delle rendite finanziarie.
Le imposte indirette fanno rilevare un incremento complessivo del 2,8% (+4.109 milioni di euro). Al netto dell’imposta sostitutiva una tantum sul leasing immobiliare la crescita delle imposte indirette è risultata pari a 3,7% (+5.368 milioni di euro). In flessione il gettito IVA (-2,0% pari a -1.781 milioni di euro) che riflette l’andamento negativo della componente IVA del prelievo sulle importazioni (-3,1%) e la flessione della componente relativa agli scambi interni (-1,8%). In pratica, gli italiani hanno scelto di ridurre le spese piuttosto che pagare una ulteriore tassa, segno che lo scatto di un punto percentuale dell’Imposta sui consumi non è stato gradito dalla popolazione.
Al contrario, in aumento il gettito delle imposte sulle transazioni finanziarie, difficilmente eludibili, che nel complesso aumenta del 29,3%.
In crescita significativa l’imposta di bollo che registra un incremento del 126,6% (+3.082 milioni di euro) dovuto alle modifiche normative apportate con i provvedimenti della seconda metà del 2011 alle tariffe di bollo applicabili su conti correnti, strumenti di pagamento, titoli e prodotti finanziari, nonché all’anticipo del versamento dell’acconto sull’imposta di bollo. Sul risultato incide positivamente, inoltre, il versamento del 16 luglio del “bollo speciale per le attività finanziarie scudate”.
Tra le altre imposte indirette in crescita il gettito dell’imposta di fabbricazione sugli oli minerali (+22,0% pari a +3.485 milioni di euro) sostenuto dagli aumenti delle aliquote di accisa disposti dalle recenti manovre varate anche per fronteggiare gli effetti degli eventi sismici che hanno interessato i territori di alcune province di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
In flessione il gettito dell’imposta di consumo sul gas metano (-20,5% pari a -804 milioni di euro) a causa del meccanismo di versamento dell’imposta e del calcolo del conguaglio sui consumi dell’anno precedente.
Tra le entrate relative ai giochi, che si riducono complessivamente dell’6,7% (-765 milioni di euro), si evidenzia l’andamento positivo delle lotterie istantanee (+4,5% pari a +53 milioni di euro) e delle entrate derivanti dagli apparecchi e congegni di gioco (+1,3% pari a +40 milioni di euro), mentre risultano in calo le entrate relative ai proventi del lotto (-10,0% pari a -570 milioni di euro).
Le entrate tributarie derivanti dall’attività di accertamento e controllo risultano pari a 5.791 milioni di euro (+9,0% pari a +479 milioni di euro).
Nel complesso, si può dire che la “cura Monti” sta danto i suoi frutti. Frutti che matureranno ancora con gli incassi del saldo Imu per cui c’è una previsione di 3,5 mld di euro solo per la prima casa.