Dipartimento Finanze: nel 2010 fallite 107 mila società

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Il Dipartimento delle Finanze diffonde le statistiche sulle dichiarazioni IRES (Imposta sul reddito delle società) ed IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) relative all’anno d’imposta 2010 e presentate nel corso degli anni 2011 e 2012. Per le società di capitali (in alcuni casi di grandi dimensioni), che hanno il periodo d’esercizio non coincidente con l’anno solare, il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno d’imposta 2010 è stato settembre 2012.
Con questa pubblicazione si completano i dati statistici relativi alle dichiarazioni fiscali per l’anno d’imposta 2010.
IRES
Il 2010 è l’anno in cui si manifesta una temporanea ripresa dell’economia mondiale, anche in Italia, dopo il forte calo registrato nel 2009, il PIL torna a crescere (+2,2% in termini nominali e +1,8% in termini reali). Nell’anno d’imposta 2010 le dichiarazioni delle Società di capitali sono state 1.081.650, con un incremento del 2,4% rispetto all’anno precedente, confermando il trend positivo. Dal confronto con l’anno precedente crescono più della media nazionale: il settore “fornitura energia elettrica e gas” (+41,6%) e le “attività professionali” (+6,1%) in linea con l’andamento dell’anno precedente. Nel 2010 le società che hanno aderito al regime Consolidato sono 21.830, con un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente.
Le società di capitali rivestono in massima parte (86,6%) la natura giuridica di società a responsabilità limitata. Le società in situazione di fallimento, liquidazione o estinte aumentano, ma in misura molto più contenuta rispetto a quanto si era registrato nell’anno precedente (+3,1% contro un +18,5% del 2009) mantenendo comunque una numerosità elevata (circa 107 mila società, pari a circa il 10% del totale).
Il 61,2% dei soggetti dichiara un reddito d’impresa rilevante ai fini fiscali, con un incremento di più di 3 punti percentuali rispetto al 57,9% del 2009, mentre il 33,7% dichiara una perdita (era il 37% nel 2009), andamento spiegato dalla temporanea ripresa economica.
Il reddito d’impresa (155,1 miliardi di euro in totale, -1,3% rispetto al 2009) si conferma fortemente concentrato nelle regioni del centro e del nord: nel sud e nelle isole viene dichiarato solo l’8,8% del reddito d’impresa totale.
Il reddito medio dichiarato, pari a 234.290 euro, subisce un decremento dell’8,8% rispetto a quello relativo all’anno d’imposta 2009, che risulta maggiore al centro (-10,2%), mentre appare più contenuto nel nord est (-6,9%). Tale diminuzione è dovuta prevalentemente al settore “finanziario” in cui il reddito medio diminuisce del 26,8%.
Nel 2010 le società di capitali hanno dichiarato un imponibile di 125,5 miliardi di euro, con una lieve contrazione (-0,8%) rispetto a 126,5 miliardi di euro nel 2009; l’anno precedente la contrazione era stata molto più evidente (circa -8%). Se si analizza distintamente l’imponibile dichiarato nel modello Unico (relativo alle società singole) e quello dichiarato nel modello Consolidato, emerge che le società che liquidano in regime ordinario hanno avuto una crescita dell’imponibile del 6,4% rispetto al 2009, ma nonostante tale incremento non si ritorna ai valori del 2008; i settori con crescita maggiore sono il “manifatturiero” (+9,4%) e il “commerciale” (+13,4%). Per quanto riguarda l’imponibile del consolidato si assiste ad una contrazione dell’11,5% rispetto al 2009, concentrata nel settore “finanziario”.
Nel 2010 il 51% delle società di capitali ha dichiarato un’imposta (49,2% nel 2009), mentre il rimanente 49% non ha dichiarato un’imposta o ha un credito. Le società che sono assoggettate a tassazione ordinaria dichiarano un’imposta media di 40.230 euro, mentre i gruppi societari che hanno optato per il regime fiscale del consolidato dichiarano un’imposta media di 3.816.230 euro (rispettivamente 40.180 euro e 4.540.230 euro nel 2009). Le imprese di maggiori dimensioni (con oltre 50 milioni di volume d’affari) dichiarano oltre la metà dell’imposta netta.
IRAP
Il numero di soggetti che hanno presentato la dichiarazione Irap per l’anno d’imposta 2010 è di 4.731.359 (-3,1% rispetto al 2009). Tale diminuzione, già riscontrata nel 2009, continua ad interessare prevalentemente le persone fisiche in virtù della crescente adesione al “regime dei minimi” (+14,4% rispetto al 2009) e del riconoscimento di ulteriori casistiche di non assoggettabilità all’Irap.
Il totale del valore della produzione dichiarato ammonta a 670 miliardi di euro (+2,1% rispetto al 2009), di cui il 62% è prodotto dalle società di capitali; le deduzioni per lavoro dipendente nel 2010 sono pari a 136 miliardi di euro (+1,2% rispetto al 2009). La base imponibile totale risulta pari a 668 miliardi di euro con un incremento rispetto al 2009 del 2%, in linea con la ripresa economica. Anche la base imponibile dell’attività istituzionale della P.A., costituita dall’ammontare delle retribuzioni corrisposte, presenta un leggero incremento dello 0,6%, in controtendenza rispetto all’anno precedente.
La distribuzione per attività economica della base imponibile totale, inclusa la P.A. che svolge “attività istituzionale”, evidenzia che, trascurando l’attività “Amministrazione pubblica”, circa il 48% della base imponibile è generato da quattro settori: “manifatturiero” (21%), “commercio” (12%), “attività finanziarie” (10%), “costruzioni”(6%).
Rispetto all’anno precedente si assiste ad una generale ripresa della base imponibile in quasi tutti i settori economici, in particolare il settore manifatturiero (+11%) ed il commercio (+5%). Di converso il settore finanziario presenta un decremento dell’11% (in controtendenza rispetto all’anno precedente) ed il settore delle costruzioni continua ad avere una contrazione (-2,1%).
L’imposta dichiarata per l’anno 2010 è stata pari a 32,5 miliardi di euro (+1,9% rispetto al 2009), con un valore medio pari a 10.078 euro. L’incremento è più accentuato nelle società di capitali (+3,3%) che rappresentano il 56% dell’imposta totale, mentre è più contenuto nelle società di persone (+0,6%) e negli enti non commerciali privati (+1,7%); nelle persone fisiche invece si registra una riduzione dell’1,9%. La distribuzione territoriale sulla base del luogo in cui è svolta l’attività produttiva evidenzia che il 54% dell’imposta è prodotta al Nord e il 16% al Sud, in linea con l’andamento dell’anno precedente.
Tutti i dati statistici e le analisi sono disponibili sul sito www.finanze.gov.it alla voce “Dati e statistiche fiscali”.