Con buna pace dei pensionati che con internet non hanno molta dimestichezza, il prossimo CUD verrà inviato esclusivamente online. A sancirlo è sempre la Legge di Stabilità al comma 114 che, cavalcando il principio del risparmio della PA e della semplificazione, ha imposto la via digitale per le comunicazioni fiscali. Semplificazione che però non coinvolge affatto i pensionati che da quest’anno, volenti o nolenti, si dovranno adeguare. Come? Semplice: o si attrezzano con corsi internet all’ultimo momento (con tutte le difficoltà che un over 60 può riscontrare nell’apprendimento di questo tipo di strumento) oppure si rivolgono a terzi per farsi recapitare il Documento. Altra strada sarebbe quella di fare espressa richiesta all’Inps che il Cud venga recapitato in forma cartacea. Per farlo basterebbe una telefonata ad un numero verde che l’Istituto dovrebbe mettere a disposizione nei prossimi mesi ma non ancora attivo. Si tenga conto che la scadenza per l’invio è fissata al 28 febbraio quindi i tempi diventano abbastanza stretti. Ad oggi però dall’Inps non è partita ancora nessuna comunicazione in merito, ne per tranquillizzare i contribuenti interessati ne per spiegare le procedure da seguire per l’ottenimento del Documento. Ciò che si sa è che l’iter per arrivare al Cud online prevederebbe un Pin di 16 cifre che potrà essere richiesto all’Istituto seguendo delle procedure di sicurezza divise in due fasi. Superato questo primo step, il codice personale del pensionato dovrà essere successivamente trasformato da informativo a dispositivo. Insomma, oltre a dover comprendere come funziona il web, si dovranno fare i conti anche con la solita burocrazia che con la semplificazione non c’entra proprio nulla. La strada che parrebbe più facile e consigliabile agli ultra sessantenni sarebbe quella di rivolgersi direttamente ai Caaf o ai propri commercialisti di riferimento che saranno sicuramente in grado di guidare il contribuente.
C.M.