Salta il pignoramento di un 1/5 di stipendi e pensioni: ora il Fisco può prelevare fino al 100% delle somme sui c/c

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Stipendi e pensioni pignorabili al 100%. E’ questo un’altro dei “regalini” lasciatici dal Governo Monti che, con abile mossa da tecnico, ha studiato un escamotage per superare il limite di 1/5. La trappola è stata pensata in tutti i suoi dettagli: grazie al combinato disposto di alcune leggi, infatti, il prelievo diretto delle somme dai conti correnti è assicurato. Secondo il Decreto semplificazioni (n.16/2012), infatti, i paletti imposti per garantire la sopravvivenza del soggetto debitore nel caso in si trovi a dover far fronte a richieste di pagamento, spesso provenienti dal fisco e, quindi, dallo Stato stesso, sono questi: 1/10 per stipendi netti fino a euro 2500; 1/7 per stipendi e pensioni che vanno dai 2500 fino ai 5000; 1/5 per tutti quelli oltre i 5000 euro. Paletti che, però, vengono meno nel caso in cui le somme fossero accreditate presso un conto corrente postale o bancario così come disposto da una vecchia legge (art. 72 bis dpr 602/1973) per cui i creditori (Equitalia, ad esempio) potrà imporre agli istituti finanziari di versare gli importi “fino a concorrenza del credito di cui si dispone”, ovvero il 100% della pensione o dello stipendio. E se pensiamo che, con il Decreto Salva Italia (che a questo punto dovrebbe chiamarsi “Salassa Italia”) è stato imposto l’accredito forzato di salari e pensioni sui conti oltre i 1000 euro, il piano è svelato.
In questo modo, costretti a versare quanto guadagnato sui propri conti e impossibilitati a prelevare al di sopra del 999,99 euro (dovuto alla famosa modifica della legge antiriciclaggio d.lgs. 231/2007) , diventa ovvio che il contribuente può vedersi a fine mese portare via tutto quello di cui ha bisogno per la quotidiana sopravvivenza. E questo fino a quando il Fisco non riterrà di aver coperto il debito. Insomma, si tratta di una mossa del Governo che, pur non essendo plateale come quella avvenuta per gli abitanti di Cipro, produce comunque lo stesso risultato: salassare i conti dei cittadini italiani.

C.M.