Cartelle esattoriali: ora la rateizzazione passa da 48 a 72 rate. Ecco i vantaggi

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Più tempo. E’ solo questo che le imprese chiedevano al Fisco per poter saldare i propri debiti. E questo tempo è stato concesso. Da oggi, Equitalia alta il tetto della rateizzazione delle cartelle da 48 a 72 mesi. Si tratta di una bocca d’aria che in molti, soprattutto le aziende, stavano aspettando per poter andare avanti e superare il periodo di crisi. Sono molte, infatti, quelle imprese che nel 2012 si sono trovate ad affrontare tutte le difficoltà del mercato e le conseguenze, al di là degli slogan politici sulla ripresa, si stanno ancora strascinando nel 2013. Si, perchè se una crisi di liquidità è stata affrontata nell’anno precedente, questa ha comportato anche una sospensione dei pagamenti al Fisco anche per il 2013, anno in cui si dovrebbero affrontare i debiti passati e, contemporaneamente, assolvere a quelli in divenire. Con questo alzamento del tetto di Equitalia, ora le imprese potranno rifiatare un po’ perchè più rate vuole dire anche meno da versare mensilmente.
Entrando nel dettaglio della novità, la dilazione ora potrà avvenire tramite una semplice richiesta che potrà essere inoltrata per debiti fino ad un massimo di 50mila euro e per 72 mesi (ovvero sei anni) e per un importo minino di 100 euro. Si sfonda, così, il muro delle canoniche 48 rate (quattro anni) oltre che abolire tutta quella serie di documentazione da presentare a corredo per dimostrare lo stato di impossibiltà a pagare. Tale documentazione dovrà essere presentata solo nel caso in cui il debito superi la soglia dei 50mila euro: per le persone fisiche si tratta dell’Isee; per le aziende, bilanci o altro attestante lo stato di difficoltà.
Le porte vengono aperte anche a tutti quelli che hanno già in corso una rateizzazione i quali potranno richiedere la dilazione del debito qualora si trovassero ancora in stato di crisi rispetto a quando è scattata la prima rateizzazione. Una condizione che permette alle imprese anche di poter accedere al famoso Durc, fondamentale per poter partecipare a gare pubbliche.
Aumentare il numero delle rate, dunque, può garantire ancora per un po’ la sopravvivenza dell’impresa sul mercato che, in questo modo, non dovrebbe sentirsi ulteriormente schiacciata dal peso delle tasse anche perchè, una volta concessa la dilazione, l’ente di riscossione non potrà assolutamente iscrivere una ipoteca o attivare qualsiasi altra procedura cautelare nei confronti del debitore finchè quest’ultimo sia in regola con i pagamenti.

C.M.

Di seguito la nota di Equitalia:

http://www.gruppoequitalia.it/equitalia/export/.content/it.gov.equitalia.capogruppo/files/it_2013/Comunicato_Equitalia_-Rateizzo-2.pdf