Marche da bollo: aumentano da 1,81 a 2 euro e da 14,62 a 16 euro.

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Intanto che si decide se rinviare o meno l’aumento dell’Iva o innalzare gli acconti Irpef, Ires e Irap, è già in Gazzetta (G.U. n. 147 del 25 giugno 2013) la legge 71/13 che fa lievitare ancora le imposte di bollo che già nel 2012 hanno significato allo Stato un aumento delle entrate di circa 3 milioni di euro (+126,6). Un bel bottino che certamente diventerà più consistente ora che sono diventati ufficiali i nuovi importi:
– da 1,81 si passa a 2 euro e saranno interessate le fatture con importi non soggetti ad Iva, gli estratti conto o documenti attestanti somme superiori ai 77,47 euro, le ricevutre e le lettere commerciali da presentare presso banche e Poste attestanti somme inferiori ai 129,11 euro;
– da 14,62 si passa a 16 euro e riguarderà libri sociali, registri contabili, atti rogati o autenticati dal notaio, scritture private contentenit convezioni, istante, memorie, ricorsi, provvedimenti amministrativi e certificati.
L’incremento della tassa è stato dovuto ai nuovi oneri che lo Stato si è trovato a dover sostenere per gli interventi di ricostruzione post sisma dell’Abruzzo.
Incremento che, in alcuni casi, comporterà il dover fare alcune integrazioni. Per chi è tenuto all’assolvimento dell’imposta in modo virtuale dovrà presentare, in sede dichiarazione 2013, gli atti soggetti all’aumento separatamente. Per quanto concerne i registri e i libri contabili utilizzati in tutte le loro pagine, si dovrà fare l’integrazione o apponendo all’ultima pagina l’imposta di bollo aggiuntiva o indicandovi gli estremi dell’F24 di riferimento. Se i documenti sono stati utilizzati parzialmente, non è necessario far nulla.
Per i registri contabili dove è necessario bollare solo le pagine effettivamente utilizzate a blocchi di 100 a partire dal 26 giugno, l’integrazione dovrà lo stesso avvenire come spiegato in precedenza ma non se le pagine sono state parzialmente compilate.

C.M.