Redditometro: conti correnti indagati solo in presenza di palese evasione

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Il Redditometro parte dagli sgravi o bonus fiscali per iniziare il suo percorso di accertamento. Sotto la lente c’è l’anno 2009 su cui i funzionari del fisco stanno lavorando per individuare quell’evasione ritenuta “spudorati” tali da ottenere uno scostamento superiore al 20% tra reddito dichiarato e spese effettivamente sostenute. E per farlo si prendono in considerazione in prima battuta le deduzioni e le detrazioni d’imposta già ampiamente comunicate all’Entrate. Si va dalle classiche spese sanitarie, fino agli conti per i figli a carico, ai bonus sulle ristrutturazioni e agli assegni di mantenimento.
E’ importante sapere che i controlli non interesseranno tutti gli italiani ma, appunto, solo quelli per cui si sospetta l’evasione tanto che l’indagine sui conti correnti scatterà solo nella fase successiva al contradditorio durante il quale il contribuente non sarà riuscito, eventualmente, a fornire prove certe e veritiere che lo scagionino.
A seguito dell’indagine, infatti, il Fisco si occuperà di inviare delle lettere ai contribuenti “segnalati” per invitarli a dare spiegazioni su alcune discrepanze. Sarà in questa fase che i soggetti potranno provare, documenti e prove alla mano, l’errata interpretazione dell’Entrate. Nel caso in cui la documentazione non fosse sufficiente o i chiarimenti non fossero esaustivi, allora si passa all’accertamento dei conti correnti per poter avere una più ampia ricostruzione dei beni e dei redditi dell’accertato.