Fondi Europei: la chiave giusta per ottenere le migliori performance in termini di crescita

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Sono i Fondi europei che hanno permesso alle regioni dell’Italia meridionale di ottenere le migliori performance in termini di crescita del PIL. A sostenerlo sono i vertici europei in un incontro tra economisti svoltosi a Bruxelles. Nel corso della convention sono stati puntati i riflettori sul contributo fornito soprattutto dalla politica regionale europea al miglioramento dello sviluppo economico del Sud. A darne contezza i dati che mostrano come in molte regioni del Meridione oltre trentamila mila imprese sono state sostenute dalla politica di coesione attuata negli anni. Politica che ha dato una spinta decisiva  allo sviluppo del Sud, troppe volte escluso dalle grandi opportunità. Ottime possibilità ci saranno anche per i prossimi anni è stato evidenziato perché l’Unione Europea aiuterà a investire di più nei settori dei servizi ad alta intensità di conoscenza, per sviluppare ulteriormente infrastrutture e servizi pubblici e, soprattutto migliorare la capacità d’innovazione. La quale, è certamente l’arma vincente con cui il  Sud grazie alla vecchia programmazione ha raggiunto l’obiettivo prefissato: 600 comuni sono stati collegati alla banda larga; sviluppati 3000 km di ferrovie e 710 km di strade; più di 10 milioni di persone hanno avuto accesso alla raccolta differenziata dei rifiuti con 70  nuovi impianti di smaltimento. Inoltre, è stato evidenziato il contributo della politica di coesione al Piano europeo di ripresa economica in risposta alla crisi finanziaria ed economica che ha fatto tenere il fiato sospeso l’intero mondo economico-imprenditoriale e politico. Piano che permetterà di ricevere altri fondi per agevolare l’esecuzione dei progetti rimasti insoluti, cui vanno aggiunte le risorse di rifinanziamento ricevuti negli anni precedenti. Il tutto, a dimostrazione che il Meridione è tenuto in grossa considerazione tant’è che è uno dei maggiori destinatari di somme destinate agli investimenti nazionali e comunitari. Somme che saranno utilizzati per realizzare i prossimi programmi che rappresentano la cosiddetta “bombola d’ossigeno” affinché anche le regioni meno avvantaggiate possano essere competitive sotto tutti gli aspetti.
Massimo Dalla Torre

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