Quello della green economy è un settore che in Italia è potenzialmente in grado di mobilitare la bellezza di un milione di persone. A metterlo in evidenza nei giorni scorsi è stato il Presidente della Confartigianato Guerrini dopo il via libera agli incentivi del Governo per le cucine, elettrodomestici, gru, banda larga e, tra l’altro, anche le eco-case. Al riguardo il Presidente dell’Associazione delle imprese artigiane ha fatto presente come gli incentivi messi a punto per la green economy siano deboli, così come di interventi ben più decisi avrebbero bisogno comparti in crisi come quelli dell’arredamento e del tessile.
Pur sottolineando il segnale di attenzione del Governo nei confronti dei settori sopra citati, la Confartigianato ora auspica che le modalità di accesso alle incentivazioni siano orientate alla semplificazione a favore delle imprese del comparto. Nel complesso, pur tuttavia, il Presidente Guerrini ha colto l’occasione per rimarcare come alla logica delle incentivazioni sia preferibile quella delle norme di natura strutturale al fine di rendere più semplice l’attività delle imprese.
E’ il caso, al riguardo, delle semplificazioni per i lavori edili in casa senza obbligo di dichiarazione di inizio attività (Dia), ovverosia senza il rilascio di alcun titolo abilitativo. Tra questi interventi senza Dia ci sono le serre mobili stagionali, le opere di pavimentazione, le opere di finitura di spazi esterni, l’eliminazione di barriere architettoniche, le opere temporanee di ricerca nel sottosuolo e le aree ludiche senza fini di lucro.
Questo permetterà al settore delle costruzioni di poter realizzare i lavori in maniera più rapida e senza pastoie burocratiche. Le semplificazioni andranno ad avvantaggiare un comparto come quello delle costruzioni che conta ben 878 mila imprese circa che danno lavoro a 1,84 milioni di persone; e di queste il 67,5% sono imprese artigiane.
Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/incentivi-green-economy-governo-troppo-bassi/26927/