L’Eurostat, l’ufficio europeo di Statistica, indica che il pil UE è aumentato dell’0,1%. Nel terzo trimestre il Pil dell’Ue-16 era cresciuto dello 0,4% e dello 0,3% nell’Ue-27.
Per l’Italia il Pil ha segnato un calo dello 0,3%, rispetto al dato precedentemente rilasciato da Eurostat di -0,2%.
Su base annua il pil nell’eurozona e’ calato del 2,2% e del 2,3% nell’Ue, rispetto al -4,1% e -4,3% del trimestre precedente.
Per quanto riguarda i settori, la spesa per i consumi delle famiglie e’ rimasta stabile in eurolandia e nell’Ue-27 rispetto ad un -0,1% del trimestre precedente. Gli investimenti sono calati dell’1,3% nella zona euro e dell’1,6% nell’Ue mentre l’export e’ aumentato in entrambe dell’1,9%.
In Italia l’Ocse prevede un rialzo del Pil dell’1,2% su base annua per il primo trimestre 2010 – migliore delle attese di un -0,3% – ma solo dello 0,5% nel secondo trimestre. In calo, dunque, rispetto alla sua ultima previsione (del novembre del 2009) secondo la quale nel 2010 il prodotto interno lordo si attestava sull’1,1% per salire all’1,5% nel 2011.
Per la Francia le stime puntano a +2,3% e +1,7%, per la Gran Bretagna a +2% del primo trimestre a +3,1% nel secondo. La media dei primi tre paesi dell’euro sara’ di 0,9% per gennaio-marzo e di 1,9% per aprile-giugno. Guardando invece al quadro internazionale, l’Ocse vede una ripresa per l’economia mondiale ma prevede un rallentamento della crescita nelle prima meta’ dell’anno. Il Pil Usa crescera’ piu’ in fretta di quello delle prime tre economie dell’area euro (Italia, Francia e Germania): +2,4% nel primo trimestre e +2,3% nel secondo. In Giappone la crescita sara’ dell’1,1% e del 2,3%. Per il complesso dei Paesi G7 le stime trimestrali annualizzate sono di 1,9% e 2,3%, rispettivamente per il primo e per il secondo trimestre dell’anno.
Mentre per la stima contenuta nell'”Euro-Zone Economic Outlook” curato da Isae, Insee e Ifo, a fronte di una domanda interna debole, nell’area dell’euro, l’attivita’ economica sara’ principalmente trainata dal settore estero che tuttavia, nell’ultimo periodo, mostra una certa decelerazione: nel complesso si prevede una crescita del Pil dello 0,2% nel primo trimestre e dello 0,3 e 0,2% nel secondo e nel terzo.
Nell’area dell’euro, spiegano i tre istituti, il Pil reale e’ rimasto stabile nel quarto trimestre dopo avere accelerato (0,4%) nel terzo. La domanda interna ha registrato un incremento molto modesto con consumi privati stagnanti e investimenti in flessione dell’1,3%. Solo le esportazioni nette hanno fornito un contributo positivo alla crescita. Le prospettive per il consumo privato rimangono modeste e le condizioni negative del mercato del lavoro e l’affievolirsi degli stimoli fiscali continueranno a gravare sul reddito disponibile delle famiglie.
Infine l’Istat rileva che il rapporto tra il deficit ed il prodotto interno lordo si e’ attestato nel 2009 in Italia al 5,2% con il risultato peggiore dal 1996 a questa parte. Risultati negativi, secondo i dati Istat, anche per le entrate, scese nel 2009 del 2%. Segno meno, per la prima volta dal ’91 anche per l’avanzo primario che nel 2009 e’ stato di -0,6% contro il +2,5% dell’anno prima. Negativo anche il saldo corrente (risparmio): -2% nel 2009 contro il +0,8% del 2008.
Fonte: http://www.regioni.it/newsletter/newsletter.asp?newsletter_data=2010-04-07&newsletter_numero=1550#art2