Nella giornata di ieri la benzina presso molte stazioni di rifornimento segnava prezzi al litro a 1,42 euro ed oltre, ma in alcune città del nostro Paese, come ad esempio nel Comune di Caserta, di euro per un litro di benzina ce ne volevano ieri quasi 1,46. A farlo presente è stato il Codacons che, in particolare, rileva rischi e ricadute negative e pesanti sulle tariffe e sui prezzi con un conseguente rialzo dell’inflazione in Italia se non si interviene in maniera decisa al fine di calmierare i prezzi dei carburanti.
In particolare, l’Associazione stima che la sola benzina per quest’anno rischia di apportare sull’inflazione un aumento pari allo 0,3%, con conseguenti ripercussioni sui prezzi di beni e servizi, a partire dagli alimentari e passando per l’energia. Di conseguenza, il Codacons caldeggia l’intervento del Governo attraverso un abbassamento/abbattimento della pressione fiscale con il taglio delle accise; in particolare, l’Associazione ritiene che occorra un taglio alle accise pari ad almeno 5 centesimi di euro al litro per i carburanti al fine di evitare che i rincari di benzina e diesel si vadano a trasferire sui prezzi di beni e servizi, di questo passo destinati ad aumentare e ad incidere ulteriormente sui bilanci già magri delle famiglie.
Secondo il Codacons un rimedio può arrivare solo dal Governo visto che i petrolieri non appaiono disposti al dialogo. Anzi, al riguardo ricordiamo che nei giorni scorsi è ufficialmente intervenuta l’UP, Unione Petrolifera, per rigettare le accuse dei Consumatori, a partire da quelle mosse congiuntamente dall’Adusbef e dalla Federconsumatori.
Il Governo, se volesse, ha tra l’altro ampi margini per abbattere la tassazione sui carburanti. Basti pensare che su ogni litro di benzina gravano 0,25 euro più Iva, ovverosia 0,30 euro di accise introdotte tanti anni fa ma che adesso potrebbero essere tranquillamente cancellate visto che non hanno più ragione di esistere.
Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/benzina-prezzi-rischio-inflazione/27057/