Sul Bollettino del dipartimento delle Finanze i dati del gettito erariale relativo ai primi due mesi del 2010
Buono l’andamento delle entrate tributarie nel bimestre gennaio-febbraio 2010, che raggiungono, complessivamente, quota 56.279 milioni di euro. Il dato è evidenziato nel Bollettino n. 96 pubblicato sul sito del dipartimento delle Finanze insieme alla Nota tecnica che lo accompagna e ne spiega i contenuti.
Confrontando i dati con quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno, guadagnano il segno + Ire (1,4%), Iva (0,8%) e, ancora, le imposte di fabbricazione (0,7%), di consumo sul metano (19,5%) e quelle sulle transazioni (3,4%).
Il premio per la migliore performance spetta però alle entrate erariali frutto dell’attività di accertamento e controllo, che crescono di ben 39,6 punti percentuali.
Guardando più da vicino i numeri riportati nel Bollettino, seppur evidenziabile una leggera flessione del gettito rispetto allo stesso bimestre del 2009 (-1,4% con una perdita di 809 milioni di euro), il dato appare imputabile, principalmente, secondo quando precisato nella Nota tecnica pubblicata, all’andamento negativo dell’imposta sostitutiva sui redditi e delle ritenute su interessi, premi e altri redditi da capitale, corrisposti da aziende e banche, non riferibili, per la modalità di calcolo applicate, all’attuale situazione economica, ma a situazioni finanziarie riguardanti anni precedenti: in questo settore il calo è stato del 66,9%.
Viceversa, commentano i tecnici delle Finanze, sono in rialzo le entrate legate alla produzione e ai consumi, segnale evidente di una congiuntura economica in risalita.
Ire e Ires, chi sale e chi scende
Più nel dettaglio, le imposte dirette sono scese complessivamente di 964 milioni di euro, ma anche qui è utile fare dei distinguo. L’Ire, come già segnalato, è in salita, mentre l’Ires ha perso 31 milioni rispetto al 2009, differenza ancora non definitiva e che potrebbe essere bilanciata, come già avvenuto lo scorso anno, con l’acquisizione, nel mese prossimo, da parte del bilancio dello Stato, del secondo acconto versato dalle imprese con esercizio a cavallo dell’anno solare.
In rialzo le imposte indirette
Sul fronte delle imposte indirette, i segnali sono positivi. Gli incassi ammontano a 23.670 milioni di euro, 155 milioni di euro in più rispetto allo stesso bimestre 2009, il salto in avanti è stato dello 0,7 per cento.
L’Iva relativa agli scambi interni, pur continuando a registrare valori al negativo, accenna segnali di miglioramento passando da un -3,8% di fine 2009 a un -2,4% del primo periodo 2010.
Come già evidenziato, sono in crescita le somme incassate con l’imposta di fabbricazione sugli oli minerali, 2.581 milioni per l’esattezza, 18 milioni in più rispetto al 2009 e sono addirittura 103 milioni gli euro in aggiunta a quelli dello scorso anno arrivati nelle casse dell’Erario grazie all’imposta di consumo sul gas metano, per un totale di 630 milioni di euro (+19%).
E inoltre, tra le imposte di transazione che crescono del 3,4%, l’imposta di registro ha portato 878 milioni di euro (+4,6%) e l’imposta ipotecaria 375 milioni di euro, con un +15% di gettito.
Tabacchi e gioco, settori in crisi
In evidente discesa la voglia di giocare e di fumare. Diminuite, infatti, le entrate da imposte dirette e indirette relative ai giochi: – 5,8%, e in calo anche il gettito proveniente dalla tassazione dei tabacchi con un – 2,3 per cento.
Sempre più efficace l’accertamento
L’attività di controllo svolta dall’Amministrazione finanziaria è sempre più efficace e mirata: i numeri lo testimoniano. Il dato più rilevante da evidenziare per questi primi due mesi, infatti, è proprio quello riferito al gettito record derivante dai ruoli: 730 milioni di euro, +207 milioni rispetto al periodo gennaio-febbraio 2009. Nel dettaglio, 506 milioni da imposte dirette (+44,6%) e 224 milioni da imposte indirette (+29,5%).
Guardando l’Europa, non va male
Soddisfacente la situazione italiana se confrontata con gli altri Paesi della Comunità europea. In particolare, appaiono sicuramente più in crisi sul fronte delle entrate tributarie, la Germania e la Spagna con una flessione, rispettivamente, del 5,3% e del 3,6 per cento. Sul “Report delle entrate tributarie internazionali” del febbraio 2010, pubblicato dal dipartimento delle Finanze, l’analisi e le statistiche dell’andamento dei gettiti tributari di Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna messi a confronto.
Anna Maria Badiali