A Bruxelles tutti uniti contro i sovranisti. L’idea dei partiti ‘tradizionali’ è una meticolosa costruzione per impedire l’accesso alle cariche apicali dell’Europarlamento (presidenze di commissione, vicepresidenze d’aula) agli eurodeputati che non rispettassero lo spirito dei trattati. L’obiettivo è di tenere fuori i leghisti di Matteo Salvini e lepenisti francesi, ma anche gli eletti di Fratelli d’Italia, i tedeschi dell’ultradestra tedesca Afd, i nazionalisti spagnoli di Vox. E’ il cordone sanitario, che socialisti e liberali stanno costruendo con l’appoggio del Ppe, mentre tra mille tensioni interne ai gruppi tenta di prendere forma la maggioranza per la legislatura 2019-2024.
Intanto il 25 giugno scade il termine per presentare i nuovi gruppi e sulle nomine è tutto in alto mare. Il vertice a sei tra il premier belga Charles Michel, Sanchez, il liberale olandese Mark Rutte, il socialista portoghese Antonio Costa, il Popolare croato Andrej Plenkovic e il Popolare lettone Krisjanis Karins non ha portato a soluzione.
Si tenta di chiudere entro il 2 luglio, quando l’Europarlamento dovrà eleggere il presidente d’aula. Per questo non è escluso un ennesimo vertice il 30 giugno, se il Consiglio Europeo del 20 e 21 non dovesse concludersi con un altro nulla di fatto. Altrimenti il Parlamento eleggerà il suo presidente e i capi di Stato dovranno adeguarsi