Sea Watch 3, critiche all’Italia da Francia e Germania

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FOTO DI REPERTORIO

La comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, dopo la decisione di far attraccare la sua nave a Lampedusa resistendo agli alt della Guardia di Finanza e l’arresto per resistenza o violenza contro nave da guerra è ai domiciliari a Lampedusa. Dalla Francia e dalla Germania arrivano forti accuse all’operato italiano sulla vicenda. E da Parigi arriva la disponibilità all’accoglienza di dieci migranti. Anche Berlino attacca: “Non criminalizzare il soccorso in mare”. E scende in campo anche il Lussemburgo, che rivolge un appello all’Italia perché Carola Rackete sia rimessa in libertà.

“Difendere i confini nazionali non è un diritto ma un dovere. L’Italia non prende lezioni da nessuno e dalla Francia in particolare”. replica il ministro Salvini, che accusa anche la manovra della capitana. 

Luigi Di Maio. “Non capisco l’esigenza di mettere in piedi questo circo mediatico”. Uno Stato sovrano – osserva – ha le leggi e le fa rispettare. Punto. La comandante verrà giudicata da giudici sulla base delle leggi dello Stato italiano”.  Posizioni contro cui si scaglia tutta l’opposizione, mentre il Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, afferma: “la vita umana va salvata in qualsiasi maniera. Quindi quella deve essere la stella polare che ci guida, poi tutto il resto è secondario”.

Dal Viminale precisano che non ci sono problemi di salute per i migranti.

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