L’Italia non può ripartire senza l’aiuto del Sud

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L’Italia non può ripartire se lascia il Sud ancora una volta fermo al punto di partenza. La battaglia per la crescita va vinta tutti insieme, non si può pensare di vincerla separati. Una robusta crescita nel Sud può riverberarsi, amplificata, nell’intero Paese. Il Mezzogiorno rimane, di conseguenza, una grande questione nazionale aperta. È necessario, allora, un Piano per il Sud che mobiliti energie e risorse, politiche ordinarie e straordinarie.

Possiamo dire con tranquillità che è stato proprio questo il tema del confronto avuto a Palazzo Chigi tra Rete Impresa Italia e il Premier Giuseppe Conte, nell’ambito degli incontri sul Mezzogiorno tra governo e parti sociali.

Rete Imprese Italia, nel documento presentato alla riunione, ha sottolineato l’esigenza di rafforzare la produttività dell’area del Mezzogiorno agendo sui pilastri della qualità dell’azione delle pubbliche amministrazioni e della tutela della legalità, e del potenziamento del capitale umano e della dotazione infrastrutturale.

Coerentemente con queste finalità, va perseguito l’obiettivo di incrementare, con determinazione e con concreta progressione, la quota di spesa in conto capitale ordinaria e di spesa aggiuntiva destinata all’area del Mezzogiorno”.

Quanto alle infrastrutture, Rete Imprese Italia indica come urgenze strategiche le reti prioritarie di trasporto TEN-T e gli interventi previsti nell’ambito del Sistema nazionale integrato dei trasporti insieme al decollo operativo delle Zone economiche speciali e dei Piani urbani per la mobilità sostenibile.

Quanto al turismo, è una risorsa straordinaria. Ma – si osserva nel documento di Rete Imprese Italia – “non si può fare turismo senza pianificazione e risorse”. Da qui la richiesta dello sviluppo del Piano strategico 2017-2022, di un rilancio dello strumento del tax credit e di una declinazione del Piano Impresa 4.0 dedicata al settore.

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