Continua senza sosta il ritocco all’insù dei prezzi dei carburanti. Gli ultimi aumenti riportati dal quotidianoenergia.it sono quelli di Erg, Shell e Tamoil. Erg ha aumentato di 0,5 centesimi la benzina e il diesel portandoli a quota 1,438 e 1,284 euro al litro. Per la compagnia anglo-olandese l’aumento è stato di 0,5 centesimi per la sola verde a quota 1,449 euro al litro. La libica Tamoil ha rivisto al rialzo di 0,5 centesimi il diesel che sale a 1,289 euro al litro. Nel fine settimana aveva ritoccato il proprio listino Agip che per prima ha aumentato la benzina di 0,5 centesimi al litro. Al rincaro di Agip sono
seguiti quelli di Api-Ipi che ha incrementato la verde di 0,3 centesimi e il gasolio di 0,8 centesimi rispettivamente a 1,441 e 1,289 euro.
Come messo in evidenza da Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, rispettivamente presidente di Federconsumatori e Adusbef la situazione relativa ai prezzi dei carburanti, sta diventando “fuori controllo.”
Le proposte delle associazioni
Le due associazioni chiedono da più tempo che trovi finalmente applicazione il meccanismo dell’accisa mobile, capace di controbilanciare l’aumento dell’IVA qualora il petrolio raggiunga livelli predeterminati, contribuendo così ad un calmieramento dei prezzi dei carburanti.
Tra le misure richieste a gran voce dalle associazioni anche la razionalizzazione della rete, il blocco settimanale dei rincari e la costituzione dell’Osservatorio istituzionale sulla doppia velocità dei prezzi, strumento necessario per fermare il continuo aumento e combattere le speculazioni sui prezzi.
“Come abbiamo già affermato – hanno spiegato Trefiletti e Lannutti – da gennaio 2010 a questa parte, le ricadute per gli automobilisti a causa dei continui rincari ammontano a ben 288 euro annui tra costi diretti ed indiretti.Ma, facendo lo stesso conteggio su base annua (da maggio 2009 a maggio 2010), l’ammontare dei rincari diventa addirittura terrificante: +264 euro per corsi diretti e +205 euro per costi indiretti, per un totale di 469 euro in più per ogni automobilista”.
A pesare anche l’IVA che determina un rincaro di 4 centesimi per la benzina e di 3 centesimi per il gasolio.
Le cause dei rincari
Secondo il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’Energia, Stefano Saglia, intervistato dal Sussidiario.net, l’Italia paga lo scotto di un “sistema distributivo obsoleto” e di “una logistica complessa e insufficiente. La pianificazione dei prezzi – inoltre – è sempre stato un boomerang per le economie. “L’Europa, infatti, ha tra i suoi principi fondanti la libera circolazione delle merci e quindi la liberalizzazione dei prezzi, anche dei carburanti, è ineludibile”, ha proseguito Saglia, riferendosi alla doppia velocità dei prezzi al barile e alla pompa.
Fonte: http://www.borsaitaliana.it/notizie/finanzapersonale/risparmio/dettaglio/benzinarisparmio450.htm