L’approvazione, nella seduta del 15 ottobre 2019 del Consiglio regionale dell’Abruzzo , della Legge all’assegnazione delle case popolari rappresenta una innovazione a livello nazionale. Tra le principali novità il provvedimento introduce maggiore equità e controlli più efficaci e puntuali in ordine al rispetto dei requisiti di accesso all’alloggio popolare. Una legge che riporta a pari diritti per tutti, infatti, come già avviene per i cittadini italiani, anche gli stranieri dovranno dimostrare il possesso delle condizioni economiche, reddituali e patrimoniali.
La Legge regionale punta anche sull’onestà come requisito. Si propone, infatti, un inasprimento delle cause di esclusione e di decadenza dal beneficio per chi si macchia di reati di vario genere, tra cui quelli contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, l’ordine pubblico, il patrimonio e la persona. L’attuale limite di condanna, superiore a 5 anni di reclusione per l’assegnazione della casa popolare, viene abbassato a 2 anni. Tolleranza zero anche per chi si rende responsabile di allacci abusivi alle utenze domestiche.
Un altro elemento introdotto dalla nuova legge introduce il principio per cui chiunque non rispetti la Nazione, le sue istituzioni e i suoi emblemi, non ha diritto all’alloggio popolare; quindi viene escluso o decade chi si macchia del reato di vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate.
Molti gli aspetti di carattere sociale introdotti, tra questi la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio per gli autori di delitti di violenza domestica, mantenendo però il diritto di abitazione per i conviventi. E proprio l’attenzione versi i più giovani il provvedimento garantisce la loro formazione culturale, inserendo tra le cause di decadenza dal beneficio coloro che abbiano riportato denunce per inosservanza dell’obbligo scolastico per i figli minori.
Un nuovo aspetto della Legge garantisce i coniugi separati: l’iscrizione ai bandi viene aperta anche ai coniugi separati o divorziati, i quali, seppur nominalmente titolari di case di proprietà, non possono usufruirne in quanto assegnate dalla legge all’altro coniuge e si trovano pertanto in forte difficoltà economica e abitativa.
“La legge che ho voluto portare avanti sin dall’inizio di questa consiliatura oggi è diventata realtà – ha commentato il presidente Marsilio – Un provvedimento legislativo che diventerà sicuramente traccia per le altre regioni d’Italia; con questo passaggio garantiamo più equità e più giustizia nell’assegnazione degli alloggi popolari e si riuscirà a far diminuire, fino all’azzeramento, gli aspetti delinquenziali che affliggono molti quartieri delle città abruzzesi”.