Italia al settimo posto per investimenti nella ricerca

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Secondo il rapporto dell’Osservatorio Innovazione Energia, presentato al Festival dell’Energia di Lecce la centralità del tema dell’innovazione nell’energia ha portato, negli ultimi anni, all’aumento progressivo degli investimenti mondiali in ricerca e sviluppo nel settore energetico. Anche se l’aumento degli investimenti risulta comunque modesto sul versante dei finanziamenti pubblici mondiali alla ricerca energetica. Negli ultimi tre anni, essi sono aumentati a un tasso medio annuale del 6,5%, raggiungendo, nel 2008, i 14 miliardi di dollari. Ai fondi pubblici si sono aggiunti gli investimenti privati che, già nel 2006, ammontavano a 19 miliardi di dollari. Nel 2008, il settore nucleare ha assorbito circa il 40% delle risorse, mentre sia per l’efficienza energetica che per le risorse rinnovabili ne so no stati destinati rispettivamente il 13%, pari a 1,7 miliardi di dollari per ciascuno dei due settori; le rinnovabili, inoltre, negli ultimi anni, hanno registrato i maggiori tassi di crescita nella spesa per ricerca e sviluppo sia pubblica che privata. Nel panorama mondiale, l’Italia si posiziona al settimo posto per investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico con una quota del 2,6% (dopo Giappone, Stati Uniti, Francia, Germania, Corea e Regno Unito). Questa situazione è marcatamente migliore rispetto al quadro complessivo delle risorse destinate alle attività di R&S, in cui il nostro Paese figura al decimo posto. Ciò dimostra che, per quanto l’Italia investa poco in ricerca e sviluppo in confronto con i principali Paesi nostri competitori, il settore energetico rappresenta un settore capace di attrarre importanti e crescenti risorse.