Donne Pubblico impiego: Equiparazione età pensionabile

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A seguito della sentenza della Corte europea che condanna l’Italia per discriminazione tra uomo donna in materia di età pensionabile, il Consiglio dei Ministri del 10 giugno 2010 ha approvato una norma che innalza l’età pensionabile delle donne del pubblico impiego a 65 anni a partire dal 1° gennaio 2012. La norma prende la forma di un emendamento da presentare in sede di conversione del decreto- legge sulla manovra finanziaria “anti-crisi” (n.78 del 2010) attualmente all’esame del Senato ( Atto Senato 2228).
I risparmi derivanti da questa misura confluiranno nel Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e finanzieranno interventi dedicati a politiche sociali e familiari.
In attuazione di questa sentenza ( Corte di giustizia delle Comunità europee del 13 novembre 2008) il Governo aveva già emanato – con il decreto legge n.78/2009 (art.22bis) – un provvedimento che disponeva l’innalzamento dell’età pensionabile in maniera graduale. Ciò non è stato sufficiente, in quanto la Corte di giustizia ha intimato il nostro Paese all’allineamento immediato, di conseguenza l’equiparazione partirà dal primo gennaio del 2012 per tutte le donne del pubblico impiego.
Il sacrificio che l’Europa chiede alle dipendenti statali italiane sarà compensato da un investimento nei servizi alla famiglia, nelle strutture per l’infanzia e nella non-autosufficienza. Ho chiesto e ottenuto – ha dichiarato il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri – che i risparmi liberati dall’innalzamento dell’età pensionabile siano destinati a interventi reali che permettano alle lavoratrici di conciliare con meno difficoltà la vita professionale con quella familiare.
L’equiparazione – ha tenuto a precisare il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi – riguarda unicamente le dipendenti del settore pubblico. Da qui al 2019 saranno, secondo i calcoli del Ministro del Lavoro, circa 25 mila le donne interessate.
Infine, nel corso della conferenza stampa, il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha sottolineato che l’intervento “non serve a fare cassa perchè l’impatto economico sarà zero nel 2010 e nel 2011, 50 milioni nel 2012 e 150 nel 2013”.
Fonte: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/pensione_pi_equiparazione/index.html