Dall’Inail una ricerca sugli incidenti nelle gallerie stradali

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Gli incidenti stradali più gravi, inclusi quelli lavoro correlati, avvengono con maggiore frequenza nelle gallerie lunghe fino a 500 metri, infrastrutture a cui si applicano norme generali di tutela meno restrittive. 

Un’analisi compiuta su un campione di incidenti dal 2013 al 2017. È la riflessione principale di una ricerca sperimentale pubblicata recentemente dal Dipartimento innovazioni tecnologiche (Dit) dell’Inail, in collaborazione con l’Istat. In particolare, viene analizzato un sottoinsieme di incidenti stradali verificatisi nell’arco temporale 2013-2017 con non più di tre veicoli coinvolti, già oggetto di una rilevazione dell’Istituto di statistica. In questo quinquennio, gli incidenti hanno registrato un andamento crescente.

La ricerca tra le attività di analisi del “rischio strada”. Anche questa indagine del Dipartimento, pubblicata sul sito dell’Istituto, si inserisce nelle attività di analisi del più generale “rischio strada”, su cui l’Inail svolge frequenti monitoraggi, specialmente per gli infortuni cosiddetti “in itinere” e “in occasione di lavoro”, partecipando attivamente insieme ad altri enti istituzionali a campagne di informazione e prevenzione.

In Italia le gallerie si snodano per 2600 chilometri. Come viene ricordato nella nota, le gallerie stradali sono ampiamente distribuite su tutto il territorio nazionale. La rete complessiva di queste infrastrutture, su strade e autostrade, si articola in 907 chilometri nel Nord Ovest, 488 nel Nord Est, 410 al Centro, 527 nel Meridione e 268 nelle Isole. Dei 2600 chilometri totali, il 33% è costituito da gallerie lunghe non oltre 500 metri, il 21% oltre 500 e fino a 1000 metri, il 35% tra 1000 e 3000, mentre sono solo l’11% i tunnel che superano i 3 chilometri.

Regolamento prevenzione incendi e direttiva UE gallerie rete transeuropea. Alle gallerie, ad eccezione però di quelle fino a 500 metri, si applicano in particolare il dpr 151/2011, che regola le attività di prevenzione incendi, e la direttiva 2004/54/CE, che fissa i requisiti minimi di sicurezza per gallerie appartenenti alla Trans European Network-Transport. Le indicazioni contenute in questi due testi normativi consentono di rendere più efficiente e sicura la rete delle gallerie interessate, contribuendo a ridurre l’impatto infortunistico. Le loro prescrizioni danno modo alle persone coinvolte in incidenti di potersi mettere in salvo, agli altri utenti di reagire prontamente, e ai servizi di pronto intervento di poter operare con tempestività.

Il maggior numero di incidenti si verifica in piccole gallerie. Esaminando dettagliatamente i dati del sottoinsieme Istat citato, sono stati registrati più di 3175 casi di incidenti stradali (98 mortali), dei quali almeno 197 registrati o in itinere oppure in occasione di lavoro. Ne viene fuori che almeno il 50% degli incidenti registrati, geolocalizzati, ricadono in tunnel fino a 500 metri, con una punta del 62% per quelli connessi ad attività lavorative. Invece, in gallerie lunghe oltre 500 e fino a 1000 metri sono accaduti il 16% degli incidenti, in quelle da 1 a 3 chilometri il 17% e in tunnel con lunghezza pari o superiore ai 3 chilometri soltanto il 3%.  Appare evidente da questo studio, quindi, che la frequenza degli incidenti varia in relazione alla lunghezza dei tunnel e che il maggior numero di eventi incidentali avviene in piccole gallerie, proprio quelle escluse dal campo di applicazione dei testi normativi sopra richiamati.