“L’emergenza coronavirus è ormai diventata anche un’emergenza economica: se sono state prese misure straordinarie per il contenimento del virus, allora si devono prendere misure altrettanto straordinarie per le imprese. L’impatto reale del Coronavirus sulla nostra economia è ancora difficile da quantificare, ma già ora si stimano effetti fra lo 0,25% e l’1% del Pil nelle proiezioni peggiori. In questo quadro, la preoccupazione è che, nel caso determinati provvedimenti si prolunghino oltre il 1 marzo, si creino danni ancora più gravi per l’economia e per il tessuto produttivo di tutta l’Emilia Romagna e del Paese nel suo complesso.
Turismo, attività commerciali, piccole imprese, partite IVA, export stanno già pagando un prezzo altissimo e, nel caso si prolungasse la chiusura delle scuole, il rischio che si prolunghi l’anno scolastico, con ulteriori effetti negativi sul settore turistico, è davvero concreto. La prevenzione e la tutela della salute dei cittadini deve essere l’obiettivo principale, ma chiediamo alla Regione e ai Ministeri competenti di mettere in atto misure che alla giusta precauzione affianchino la tutela della vita economica del Paese”. Così Simona Vietina, parlamentare di Forza Italia e Lauro Biondi, Capogruppo di Forza Italia a Forlì.
“Le forze politiche devono smettere di litigare, devono evitare contrasti e lavorare in stretta collaborazione per far fronte alle necessità sanitarie ed economiche del Paese – proseguono i due esponenti azzurri – Forza Italia ha elaborato un piano articolato di interventi che ha sottoposto al Governo per tutelare il tessuto produttivo nazionale in questa difficile contingenza: in primis, sarà necessario attivare un finanziamento da 100 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali al fine di riconoscere indennizzi a tutte le attività economiche danneggiate dalle misure di precauzione per il Coronavirus.
Altrettanto urgente è la dichiarazione dello stato di emergenza per consentire di invocare la causa di forza maggiore nei rapporti contrattuali, così come la sospensione delle rate dei mutui, del versamento delle imposte, contributi e ritenute su redditi da lavoro dipendente, oltre agli adempimenti fiscali ed amministrativi, pensiamo alla riduzione delle aliquote IRAP e IMU. Occorre anche prevedere ammortizzatori sociali per fare fronte alle improvvise contrazioni di attività con impatti sull’occupazione, così come occorrono indennizzi per la mancata partecipazioni a fiere e manifestazioni nazionali e internazionali per tante eccellenze del nostro Paese. Servono, inoltre, misure specifiche per agricoltura, zootecnia, tessile e tutti quei settori maggiormente colpiti dalle misure di contenimento”.
“Infine l’Europa – concludono Vietina e Biondi – Bruxelles non può certo lavarsene le mani: allentare i vincoli europei per consentire misure straordinarie ai Paesi colpiti, come l’Italia, potrebbe essere una strada da percorrere”.