Coronavirs, per la ‘fase 2’ riaperture differenziate tra zona e zona

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FOTO DI REPERTORIO

La data si avvicina ed il governo studia tutte le ipotesi possibili per arrivare pronto alla cosiddetta ‘fase 2’. Riaperture differenziate per macroaree a seconda della diffusione del contagio, con un monitoraggio dopo 15 giorni per verificare la tenuta del contenimento e, in caso contrario, procedere a nuove chiusure. È l’ipotesi su cui starebbero lavorando gli esperti che dovranno fornire al governo gli indirizzi generali per la fine del lockdown dovuto all’emergenza coronavirus

In pratica, laddove la diffusione del virus è maggiore, dovrebbero rimanere misure più stringenti, soprattutto per quanto riguarda la mobilità tra una zona e l’altra, sia all’interno delle macroaree sia tra una macroaerea e l’altra.  In quelle dove invece il virus ha colpito in maniera meno importante si potrebbero prevedere riaperture più ampie.

Nella fase due sarà importante rafforzare soprattutto il controllo del territorio con l’identificazione rapida dei focolai, test, rintraccio e isolamento dei contatti e azioni di contenimento ed eventuale creazione di zone rosse, ha sottolineato l’epidemiologo Giovanni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità.