Liquidità ai minimi, misure di ristoro dell’economia ancora insufficienti. Ma non basta. I mutui garantiti dal pubblico, di importi superiori i 25.000 euro, sono insostenibili per la maggior parte delle aziende, perché hanno tempi di restituzione (6 anni), a detta di molti, decisamente troppo brevi. Resta di totale gravità, dunque, la prima grande emergenza della crisi coronavirus, quella segnalata da subito, anche per cantine e ristoranti.
Con la “Fase 2”, la situazione potrebbe rimanere preoccupante. La data fissata è quella del 3 maggio, quando dovrebbe finire il “lockdown”.
Va detto che ad oggi vanno avanti le attività agricole, quelle in vigna e quelle in cantina, e tutte le attività collegate , ma non si sa ancora la data certa di apertura per i ristoranti che naturalmente saranno sottoposti al rispetto del protocollo sanitario del 14 marzo 2020, che è rigoroso ma abbastanza facilmente applicabile.
C’è da considerare che non vi è certezza che la gente possa tornare a muoversi, non abbia paura a farlo e che le condizioni economiche lo consentano.
Si spera nell’applicazione dei suggerimenti del documento del 31 marzo dell’Oms, che contiene delle linee guida per le strutture alberghiere e del turismo, che sono meno restrittive delle norme già messe in atto.