Lavoro/ Stop al reddito di cittadinanza per 400mila persone

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Oltre 400mila persone potrebbero non percepire più il reddito di cittadinanza se non si metteranno in regola. 

A causa della Pandemia il sussidio potrebbe subire una stretta, infatti i percettori del reddito prima non erano tenuti a recarsi ai centri per l’impiego, questa procedura era stata sospesa per evitare un possibile contagio, oggi sono 820 mila persone che ricevono il sussidio di cui almeno 400mila devono essere prese in carico dai centri per l’impiego, nei prossimi mesi i percettori dovranno mettersi in regola pena la sospensione del sussidio.

La stretta del governo è frutto del controllo delle cifre, solo 70 mila persone sono riuscite a trovare o accettare un impiego, decisamente un numero troppo basso.  Dalla metà del mese di luglio è stato introdotto di nuovo l’obbligo di recarsi presso i centri per l’impiego, alla stessa maniera di come accadeva prima del Covid. Prima della Pandemia i beneficiari del reddito di cittadinanza erano circa 530 mila di cui solo 396mila si sono presentati alla prima convocazione e sono stati sottoscritti 260 mila patti. 

La legge prevede che a chi per tre volte non si presenta il sussidio viene sospeso e il governo chiede di depennare i soggetti che non si presentano e che non forniscono una motivata giustificazione alla loro assenza al secondo appuntamento, per il fatto che solo il 47, 7% dei percettori non ha attivato il patto per il lavoro dimostra il chiaro fallimento della politica per fronteggiare la disoccupazione e la povertà.

L’app che doveva incrociare domanda e offerta di lavoro ancora non è stata lanciata, il livello di istruzione dei percettori del reddito di cittadinanza da inserire nel mondo del lavoro non va incontro alle esigenze dei datori di lavoro, il 72%possiede un livello di istruzione secondario di primo grado, mentre solo il 2,5 % ha un grado di istruzione universitaria.

Alfredo Magnifico