Coronavirus, Speranza: “Il superticket abolito e nessuno lo pagherà più”

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Bene per il Codacons lo stop al superticket sanitario che, oltre a rappresentare un ingiusto costo a carico degli utenti della sanità, determina pesanti disuguaglianze tra cittadini. Lo afferma l’associazione, commentando le dichiarazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Ad oggi è possibile parlare di vera e propria “giungla” per i Superticket – spiega il presidente Carlo Rienzi – La tassa da 10 euro su farmaci e prestazioni specialistiche vale tra i 500 e gli 800 milioni di euro annui, e non vi sono numeri certi sul gettito garantito da tale balzello anche perché le amministrazioni regionali procedono in ordine sparso e cambiando spesso le carte in tavola”.
Basti pensare che nell’ultimo anno regioni come Emilia Romagna, Piemonte e Toscana hanno deliberato l’eliminazione del Superticket, ma nel primo caso solo per alcune fasce di reddito. La Campania invece ha avviato una riduzione dell’80% del balzello in base all’età dei pazienti che richiedono le prestazioni, e un taglio totale per i nuclei numerosi e a basso reddito.
A fine 2019 il Superticket si pagava integralmente in 9 regioni: Abruzzo, Liguria, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Lombardia. Non previsto invece in Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Valle D’Aosta e Piemonte. In tutte le altre è invece applicato in maniera proporzionale al valore della ricetta oppure proporzionalmente al reddito.
“Tutto ciò crea disuguaglianze inaccettabili tra cittadini in base alla regione di residenza, e spinge gli utenti a rivolgersi alla sanità privata poiché alcune prestazioni, come esami del sangue o delle urine, a causa del Superticket da 10 euro risultano più costose se eseguite presso le strutture pubbliche” – conclude Rienzi.