Vino/ Arrivare al consumatore finale, senza intermediazione: la nuova frontiera nell’era post Covid

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FOTO DI REPERTORIO

Cambiano le strategie di vendita, anche a causa del Covid.
I produttori di vino d’Italia e del mondo, devono e vogliono raggiungere in maniera sempre più diretta il consumatore finale, con tutti i mezzi fisici e digitali che oggi sono a disposizione.
In quest’ottica si devono prima confrontare le fasi precedenti la commercializzazione vera e propria del prodotto; quindi prima una riduzione dei costi in vigna e in cantina, poi il rilancio degli investimenti in digitale ed in comunicazione, perché la pandemia, segnerà la differenza tra aziende capaci e strutturate e altre meno preparate, e lascerà un mondo in buona parte diverso da quello che abbiamo vissuto fino ad oggi.
In tutto ciò la crisi economica nazionale. Tra marzo e giugno 2020, sul 2019, gli scambi mondiali di vino hanno lasciato sul terreno 1,8 miliardi di euro, il -17%. Secondo i produttori, le priorità sono fare sistema per affrontare i mercati internazionali valorizzando le identità e i territori per mantenere il valore; garantire l’occupazione nel settore; consolidare i mercati stranieri senza abbandonare il mercato interno; sostenere l’horeca.
È il messaggio, in estrema sintesi, che emerge dal “Wine Business Forum”, firmato da Business Strategies di Silvana Ballotta.