Cgil: ad agosto 650mila in Cig, -4.900 euro a testa

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Sono circa 650 mila i lavoratori coinvolti nei processi di cassa integrazione da inizio anno, con riflessi pesanti in busta paga pari a una taglio netto del reddito per oltre 3,1 miliardi di euro, più di 4.900 euro per ogni singolo lavoratore. Sono questi alcuni dei numeri che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di agosto. Dall’analisi della Cgil il ricorso alle ore di Cassa integrazione conferma il trend ‘fisiologico’ al ribasso relativo al mese di agosto sul mese precedente, sia per quella ordinaria sia per quella straordinaria, ma registra il “continuo e pericoloso” aumento della cassa integrazione in deroga (Cigd), ovvero lo strumento che estende gli ammortizzatori sociali ai lavoratori che finora non erano tutelati. Le ore di Cigd ad agosto, infatti, pari a 35.499.955 ore, aumentano su luglio del +5,77%, attestandosi al valore più alto degli ultimi 12 mesi, e del +195% sullo stesso mese dello scorso anno. Inoltre va sottolineato che da gennaio 2009 ad agosto 2010 sono state autorizzate 344.740.008 ore di Cigd, di queste 244.561.888 soltanto da inizio anno. Un monte ore che coinvolge 175.439 lavoratori dei 645.682 coinvolti dai processi di Cig.

“I dati – commenta il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere – sono ogni mese sempre più significativi e confermano le preoccupazioni che abbiamo espresso dall’inizio della crisi: il governo deve urgentemente porre al centro della sua agenda, partendo dalla nomina di un ministro per lo sviluppo economico, il lavoro e il rilancio del sistema industriale”. Secondo il dirigente sindacale, inoltre, “la mancanza di risposte emerge con chiarezza dai dati del nostro osservatorio: il paese versa in una situazione nella quale la fuoriuscita dalla crisi, nonostante i timidi segnali legati a poche imprese legate a meccanismi di esportazione, non è ancora vicina”. L’Osservatorio della Cgil sottolinea come il ricorso alla Cig nel mese di agosto segni, come ogni anno, una diminuzione delle ore di cassa rispetto al mese di luglio pari a -32,67% per un volume complessivo di 76.588.362 ore, mentre su agosto 2009, dove pure la crisi era già pesante, c’è stato un aumento del +40,11%. I primi otto mesi dell’anno registrano un aumento tendenziale del +60,54%, per un volume di ore di Cig autorizzate di 826.472.611. Nel dettaglio la Cassa integrazione ordinaria (Cigo) ad agosto evidenzia un calo notevole su luglio del -67,52%, così come su agosto del 2009 la riduzione è sensibile, pari a meno -66% segnando il valore più basso degli ultimi 30 mesi. Per quanto riguarda il periodo gennaio-agosto, la riduzione sullo stesso periodo dello scorso anno è del -28,59%, per un volume di 249.802.726 ore di Cigo. Secondo Scudiere “questa riduzione è solo in parte sintomo di una piccola ripresa produttiva, perché il grosso della crisi, e della contestuale richiesta della Cig, si è spostato verso la Cassa integrazione straordinaria e in deroga, sia per effetto delle modifiche introdotte sull’uso della Cigo oltre le 52 settimane, sia perché probabilmente sono maturati i tetti previsti dei 36 mesi massimi nel quinquennio”. Per il segretario confederale Cgil “l’evoluzione si potrà vedere meglio nei prossimi mesi, già a partire da settembre”. La Cassa integrazione straordinaria (Cigs) fa segnare, sempre ad agosto, una riduzione sul mese di luglio del -38,82% mentre sull’anno registra un aumento consistente del +121%. Per quanto riguarda la Cassa integrazione in deroga (Cigd), le ore, pari a 35.499.955 ore, aumentano su luglio del +5,77%, attestandosi al valore più alto degli ultimi 12 mesi, e del 195% sullo stesso mese dello scorso anno. Inoltre va sottolineato che da gennaio 2009 ad agosto 2010 sono state autorizzate 344.740.008 ore di Cigd, di queste 244.561.888 soltanto da inizio anno. Un monte ore che coinvolge 175.439 lavoratori dei 645.682 coinvolti dai processi di Cig.

CGIA: DISOCCUPATI ITALIANI TRA MENO AIUTATI D’EUROPA – I disoccupati italiani sono tra i meno aiutati d’Europa. Lo denuncia l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha messo a confronto la spesa sostenuta dai principali Paesi Ue a sostegno dei senza lavoro: nel 2008 (ultimo dato disponibile) le risorse messe a disposizione del milione e 690 mila disoccupati italiani sono state lo 0,5% del Pil e solo Gran Bretagna ha fatto peggio, con lo 0,3% del Pil per 1.753.000 senza lavoro. La Germania invece ha messo in campo il 2,2% del Pil per sostenere 3 milioni 141 mila disoccupati, la Spagna il 2,1% per 2 milioni e 591 senza lavoro e la Francia l’1,6% per proteggere 2 milioni e 235 mila disoccupati. In termini assoluti l’Italia ha messo a disposizione quasi 8 miliardi di euro (precisamente 7,92 miliardi di euro), contro i 48,91 mld della Germania, i 25,66 mld della Francia e i 21,93 mld della Spagna. In pratica, per ogni disoccupato italiano sono stati spesi 4.691 euro, contro i 17.921 euro ciascun disoccupato irlandese, i 16.652 per quello austriaco, i 15.570 per il senza lavoro tedesco e gli 11. 483 per ciascun francese che ha perso il posto. “Per misure a sostegno dei disoccupati – precisa il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – ci riferiamo all’erogazione di sussidi per fronteggiare l’inattività lavorativa, alle prestazioni offerte dai servizi pubblici per l’impiego o per la partecipazione ad attività formative. Oppure, per l’inserimento lavorativo vero e proprio grazie all’introduzione di incentivi e sgravi fiscali”. “Se è vero che spendiamo poco per sostenere economicamente i nostri disoccupati – osserva Bortolussi – è però altrettanto vero che siamo un Paese che ha un buon pacchetto di ammortizzatori sociali (Cigo, Cigs, mobilità, etc,) che interviene prima della perdita definitiva del posto di lavoro. Cosa, quest’ultima, che molti altri Paesi europei non dispongono. Non solo, va ricordato che queste misure, grazie al Governo in carica, sono state estese anche ai lavoratori dipendenti delle micro imprese che prima ne erano sprovvisti”.
Fonte: Ansa