Ok dalla Conferenza Stato-Regioni ai 4 decreti legislativi di competenza Mipaaf relativi al Servizio fitosanitario nazionale e ai controlli nei settori delle sementi, dei materiali di moltiplicazione dei fruttiferi e delle ortive e, infine, della vite.
L’intesa relativa al decreto sul Sistema fitosanitario nazionale, è tuttavia condizionata all’introduzione di due emendamenti, precedentemente stralciati per ragioni di Bilancio, necessari a garantire risorse e strumenti normativi per rafforzare l’organico del Servizio Sanitario Centrale e dei Servizi Fitosanitari Regionali. Normativa tecnica complessa, resa più organica con la riforma approvata nel Consiglio dei Ministri lo scorso 30 ottobre e ridefinita nelle responsabilità, competenze, strumenti e personale in dotazione del Servizio Fitosanitario Centrale (SFC) e dei Servizi fitosanitari regionali (SFR), con l’obiettivo di rendere ancora più efficiente e veloce la capacità di risposta del sistema, anche grazie all’attribuzione al Comitato Fitosanitario Nazionale del ruolo di Organismo con potere decisionale.
“Abbiamo bisogno di un sistema fitosanitario efficiente per garantire un monitoraggio continuo, e mettere in campo risposte forti ed immediate in caso di emergenza”, dichiara la Ministra Bellanova.
“Legittime quindi le richieste delle Regioni per il rafforzamento complessivo del Servizio Fitosanitario Nazionale che, a fronte di nuove e più ampie responsabilità, deve poter operare nel migliore dei modi con mezzi e soprattutto con l’organico necessario a far funzionarie questa complessa organizzazione”, dice ancora Bellanova. “L’obiettivo è contrastare il rischio crescente di introduzione nel territorio dell’Unione europea di organismi nocivi, tali da minacciare seriamente i nostri sistemi produttivi agricoli con ripercussioni negative sulla qualità e i prezzi delle nostre derrate alimentari”. “Se non è pensabile bloccare il commercio internazionale e possibile azzerare gli effetti dei mutamenti climatici che favoriscono lo spostamento di microrganismi, insetti e altre specie da un continente all’altro, possiamo però incidere positivamente con strategie preventive e di controllo efficace sul territorio nazionale”, sostiene la Ministra. “La difesa della nostra produzione agricola nei confronti degli organismi nocivi deve essere una priorità, ed è chiaro che l’opera di prevenzione ha un costo assai ridotto rispetto alla spesa di bilancio determinata dagli indennizzi ex-post volti a coprire gli ingenti danni subiti dalle aziende agricole, come è accaduto nel caso della Xylella fastidiosa o della Cimice asiatica”, conclude.