Unicredit: alle 18 il consiglio che deciderà sulle sorti di Profumo

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Giornata decisiva per il futuro di UniCredit, la prima banca italiana con una capitalizzazione di 34 miliardi di euro. Oggi alle 18 è in programma un cda straordinario convocato ieri d’urgenza dal presidente Dieter Rampl. I soci puntano sulle dimissioni dell’amministratore delegato Alessandro Profumo, dopo le forti tensioni con Rampl sulla gestione del caso Libia (la cui partecipazione nell’azionariato della banca è salita dal 4,9% al 7,5%).
Il titolo, questa mattina, ha aperto in forte ribasso a Piazza Affari, recuperando leggermente durante la mattinata: dopo un iniziale calo di oltre il 3,8%, poco dopo le 10 le azioni cedevano il 2,42% a 1,893 euro.
Diversi i motivi di tensione tra Profumo ed i soci: l’ultimo in ordine di tempo è proprio l’ingresso dei libici del fondo sovrano Lia nel capitale della banca. Un ingresso che ha determinato una lacerazione nel rapporto con le fondazioni azioniste, che vedono in concreto il pericolo di essere superate nel peso in assemblea dai soci libici e dagli azionisti degli Emirati Arabi che, insieme, raggiungerebbero il 13%. A questo si aggiunga anche il duro braccio di ferro ad inizio anno per la nomina del “country manager” per l’Italia, i conti non esaltanti della banca e qualche mossa sconsiderata come l’acquisizione in Kazakistan.