La situazione sanitaria negli ospedali è spesso vicina alla soglia di rischio: il dato ‘ufficiale’ dice che in otto regioni questa quota (il 30% delle terapie intensive) è superata, talvolta di molto. È quanto rileva l’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) nel suo monitoraggio giornaliero.
La situazione peggiore è in Umbria, alle prese con focolai di variante inglese, dove il 57% delle terapie intensive è occupato da malati Covid, una quota quasi doppia rispetto a quella limite. Situazione critica anche in l’Abruzzo dove l’occupazione è pari al 39%. Seguono Marche, Molise, Provincia di Trento e Provincia di Bolzano (33%), Friuli Venezia Giulia (32%) e Lombardia (31%). Il dato migliore è in Val d’Aosta e in Basilicata, con appena il 5% dei posti di rianimazione occupati.
Sono dati che destano preoccupazione che richiedono interventi correttivi di massima urgenza.