lavoro/ Ccnl nuove regole di adesione al fondo Perseo-Sirio

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Si è svolta, in videoconferenza, la riunione convocata dall’Aran avente per oggetto “accordo sulla regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo nazionale pensione complementare Perseo-Sirio, anche mediante forme di silenzio-assenso, ed alla relativa disciplina di recesso del lavoratore” per discutere con le OO.SS. il testo del possibile accordo che, per effetto dell’art. 1 comma 157 della L. 205/2017 che demanda “alle parti istitutive dei fondi di previdenza complementare la regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione agli stessi, anche mediante forme di silenzio-assenso, e la relativa disciplina di recesso del lavoratore” e riguarda solo i dipendenti assunti dopo il 1 gennaio del 2019.

L’accordo dovrebbe porre rimedio ad alcuni problemi informativi (e l’adesione su base volontaria, fino ad oggi, non ha riscosso particolare successo) ma anche a vecchi vizi delle amministrazioni: i datori di lavoro pubblici, infatti, anche a causa di un buco normativo, non hanno ancora versato al fondo la quota aggiuntiva dell’1% al TFR per gli anni 2019 e 2020. Dal 2019 i Lavoratori che hanno aderito al fondo sono solo il 5 % dei dipendenti che ne hanno la possibilità, circa 78 mila su 2.300.000 aventi diritto.

La riunione di ieri è stata preceduta da una serie di incontri preliminari che sono avvenuti in attesa della direttiva che ha dato il via alla formale trattativa ed in cui la Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, ha espresso tutte le sue perplessità verso la logica del silenzio assenso ed ha chiesto precise garanzie per il lavoratore in caso di meccanismi di adesione automatica. In particolare ha chiesto per i nuovi assunti che la procedura di adesione automatica avvenga dopo un tempo ragionevole dall’assunzione e solo trascorso il periodo di prova, che sia preceduta da una adeguata informazione sui meccanismi di adesione all’atto della firma del contratto e che il dipendente abbia poi il tempo di scegliere liberamente se aderire o meno al fondo (anche perché questa procedura comporta la trasformazione del Tfs in Tfr ed il trasferimento del medesimo nelle casse del Fondo Complementare Perseo-Sirio).

Analoga e speculare preoccupazione della Fsi-Usae per gli assunti nel periodo dal 01.01.2019 alla stipula dell’accordo che secondo la nostra organizzazione dovranno avere il tempo di maturare autonomamente la propria decisone ed essere adeguatamente informati della procedura di adesione con meccanismi idonei ad avere la certezza dell’avvenuta informazione e della relativa data.

La proposta dell’Aran ha accolto le osservazioni della Fsi-Usae nella propria bozza che prevede che i neo assunti avranno sei mesi di tempo per esprimere la rispettiva volontà di aderire o meno al fondo: se non esprimeranno alcuna scelta, l’adesione ci sarà ed il Tfr sarà versato sul fondo. Prevista però, anche in questo caso, una precisa garanzia nei confronti del dipendente con la clausola che prevede il diritto di recesso. Nella riunione le posizioni non sono comunque state concordi perché alcune sigle hanno espresso la propria contrarietà sulla procedura prevista dall’ipotesi di accordo ma anche sulle procedure di individuazione del Board di gestione del Fondo chiedendo di cogliere l’occasione del formale recepimento dell’accordo per andare a determinare anche un cambiamento delle relative clausole e la modifica dello statuto.

L’Aran ha proposto una nuova convocazione decisionale dopo Pasqua e si è impegnata a fornire alle OO.SS., in anticipo, la documentazione con le integrazioni e modifiche emerse nella riunione.