Tra le maggiori preoccupazioni degli italiani c’è l’ambiente: subito dopo il lavoro, infatti, indicato da 9 italiani su 10 del campione intervistato, viene l’ambiente con 7 italiani su 10. A dirlo è una ricerca, realizzata da Lorien Consulting e dal mensile La Nuova Ecologia, presentata questa mattina a Firenze al Forum QualEnergia. Per 7 italiani su 10 l’inquinamento e lo spreco di risorse sono questioni da affrontare con urgenza. A livello nazionale le questioni prioritarie sono i rifiuti e la promozione delle energie rinnovabili, considerate urgenti da più della metà del campione intervistato (58,6%); a livello locale l’attenzione si sposta su mobilità e trasporti, considerati i problemi più urgenti da quasi la metà degli italiani (46,5%). Riguardo le questioni ambientali è molto severo il giudizio degli italiani sull’operato della classe politica: oltre il 75% degli intervistati sostiene che il governo italiano potrebbe fare molto di più, mentre ‘solò il 61,5% accusa di inefficienza le amministrazioni locali. Tra le fonti rinnovabili più conosciute restano al primo posto solare e fotovoltaico, (65%), seguono l’eolico, l’idroelettrico. Bassa la conoscenza del nucleare (citato da 2 italiani su 10). Basso è il gradimento di una politica di investimento nel nucleare in Italia: il 58% è contrario e, se la centrale fosse costruita nella regione di residenza, la percentuale dei contrari sale al 66%. Cresce la percentuale di chi utilizza lampadine a risparmio energetico, sono ormai il 98%, i pannelli solari termici (47,5%) e quelli fotovoltaici (47,3%). «I dati emersi sottolineano come gli italiani abbiano raggiunto una certa maturità in termini di risposta ad una crisi che attraversa trasversalmente molti settori dell’economia», spiega l’amministratore delegato di Lorien Consulting Antonio Valente. «Il fatto che oltre la metà degli italiani consideri le problematiche ambientali ai primissimi posti può essere il segnale di svolta, perchè questa consapevolezza può consentire alla green economy di crescere indipendentemente dalle distinzioni politiche, di classe o di generazioni. Gli italiani hanno capito che si può uscire dalla crisi se si imposta una nuova governace del sistema in cui tutti sono responsabili e partecipano attivamente ad un cambio di passo, che non può essere più rimandato».
Fonte: Ansa